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Gender gap nell’Ict, Italia a passo di gambero

Il Paese retrocede nelle classifiche mondiali sul fronte della presenza qualificata di donne nel digitale. Cloud e Intelligenza artificiale i settori più “sguarniti”. Marco Gay: “Superamento del divario chiave per l’innovazione”

Pubblicato il 29 Gen 2020

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E’ il superamento del gap di genere nell’Ict la chiave per la digital transformation del Paese. Un traguardo ancora lontano per l’Italia, secondo il Global Gender Gap Report del World Economic Forum, che rivela come il nostro Paese abbia registrato addirittura una regressione sul fronte. Dopo aver registrato una serie di passi avanti (70esimo posto in classifica dall’82esimo del 2017), nel 2019 l’Italia è tornata a scendere al 76esimo su 153 Paesi.

Non solo: l’Italia è 44esima quanto a ruolo delle donne in politica, 30esima per la quota di donne in Parlamento, addirittura peggiora al 117esimo posto per opportunità e partecipazione economica (nel 2006 era 87esima) e 125esima per parità retributiva con gli uomini.

Quanto alle competenze educative delle donne il nostro paese si colloca al 55esimo posto: un dato migliore rispetto agli altri indicatori, ma senza dubbio ancora insufficiente.

Ma è in tutto il mondo che il gap si fa sentire: secondo il report la situazione peggiore in termini di equilibrio di genere riguarda proprio il settore dell’Ict, in particolare nei campi emergenti, come il cloud computing, l’ingegneria, la gestione dati e l’intelligenza artificiale.

Nella corsa al conseguimento della parità di genere, che secondo il report non sarà raggiunta prima di 99,5 anni, a guidare la classifica è il Nord Europa.

Donne e Ict: tavola rotonda

Si fa il punto sul tema nel corso dell’iniziativa di Anitec-Assinform (da domani alle ore 15,30 presso Milano Luiss Hub for makers and students), con la tavola rotonda dedicata alle “Donne dell’Ict” con cui l’Associazione intende contribuire a sensibilizzare le istituzioni, le scuole, le imprese.

All’evento, patrocinato da Aica, Fondazione Marisa Bellisario, SteamIamoci, Tuttoscuola e Women&Tech, prenderanno parte 20 protagoniste del settore digitale che attraverso le loro testimonianze racconteranno, a partire dalla loro esperienza personale nello studio e nella carriera professionale, come sta cambiando il mondo del lavoro.

“I dati sulla disparità di nell’economia e società italiana sono inaccettabili e insostenibili – dice Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform – tanto più per un paese che si colloca come decima potenza industriale a livello mondiale. E’ tempo di agire e in fretta perché non possiamo continuare a rinunciare al contributo fondamentale che è in grado di offrire il talento femminile al nostro Paese. Far crescere la presenza qualificata professionale e dirigenziale delle donne nell’ambito delle attività dell’Ict rappresenta un fattore chiave per dare nuovi impulsi alla crescita dell’economia e accelerare i processi di innovazione e trasformazione digitale”.

“L’iniziativa esprime l’impegno dell’intero settore Ict a favore di una più decisa azione da parte di istituzioni, imprese, famiglie, opinion leader e policy maker – dice Maria Rita Fiasco, Vp Anitec-Assinform e coordinatrice Gruppo di Lavoro “Skills per la crescita d’Impresa” -. Obiettivo ottenere un maggior numero di donne esperte nell’informatica, attrarre le ragazze ad intraprendere studi e carriere professionali in questo campo. Sarà un bene per l’occupazione, per tutto il sistema produttivo e darà una spinta all’innovazione facendo evolvere cultura e mindset di una industria che deve affermarsi come best practice di inclusione e sostenibilità”.

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