Facebook batte attese grazie a una continua e solida raccolta pubblicitaria sui suoi social network. Ma non abbastanza da entusiasmare il mercato: dopo la presentazione della trimestrale il titolo è crollato del 7%.
Nel quarto trimestre gli utili sono cresciuti del 7% a 7,3 miliardi di dollari e i ricavi aumentati del 25% a 21,1 miliardi di dollari. Il colosso dei social media continua ad attirare gli utenti di Internet: ora ha 2,5 miliardi di utenti mensili attivi (+ 8% in un anno) e 1,66 miliardi di utenti attivi ogni giorno su almeno una delle sue piattaforme e cioè Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger. L’utile rettificato per azione si è attestato a 2,56 dollari, superando così i 2,52 dollari previsti dagli analisti. “Un ottimo trimestre”, ha commentato il ceo Mark Zuckerberg.
Come nota il Financial Times la crescita del 25% dei ricavi, pur essendo notevole, è la più bassa dal maggio del 2012 e cioè da quando il social network ha debuttato in Borsa. Nello stesso trimestre del 2018, ad esempio, i ricavi sono cresciuti del 30%. I risultati odierni sono arrivati dopo che Facebook aveva già avvertito lo scorso anno di un “rallentamento più’ pronunciato” del tasso di crescita delle entrate, citando “venti contrari e incertezze”.
David Wehner, Chief Finance Officer di Facebook, all’epoca aveva puntato il dito contro la nuova normativa sulla privacy che offre ai consumatori più potere per impedire alle aziende di raccogliere e vendere i propri dati, come il Regolamento generale sulla protezione dei dati in Europa e la legge sulla privacy dello stato della California, nonché l’introduzione di regole sulla privacy più rigorose da parte dei sistemi operativi, come iOS di Apple. La società ha anche introdotto le proprie iniziative sulla privacy sulla scia dello scandalo di Cambridge Analytica, come uno strumento che consente agli utenti un maggiore controllo su come Facebook e altre terze parti utilizzano i propri dati.