Telecom Italia Media non riesce a fare prezzo a Piazza Affari, con il titolo che, in asta di volatilità, segna un rialzo teorico del 14,8%. Nel week end sono tornata a circolare le voci sulla vendita del canale tv LA7. Secondo le indiscrezioni l’obiettivo sarebbe cedere l’asset entro l’anno. Telecom Italia non conferma né smentisce e in una nota ufficiale precisa che "nel corso della riunione del Consiglio di Amministrazione del 9 maggio verranno esaminate le diverse opzioni strategiche riguardanti la partecipazione di controllo in Telecom Italia Media".
Tra i potenziali interessati vi sarebbero Carlo De Benedetti, patron del gruppo L’Espresso, che ha detto esplicitamente di essere pronto a entrare nella trattativa, Urbano Cairo di Cairo Communication, già concessionaria di pubblicità per La7 (Cairo ha smentito qualche mese fa l’interesse a rilevare la tv) e il franco-tunisino Tarak Ben Ammar. Nel bilancio 2011 Telecom ha svalutato per 45 milioni la partecipazione in TiMedia (77,71%), portando il valore di carico a 176 milioni, ancora superiore al valore di mercato (poco più di 160 milioni di euro, considerando che TiMedia capitalizza 208 milioni circa). TiMedia ha chiuso il 2011 con un una perdita da 83 milioni, in crescita dai 54,4 milioni del 2010.
Non c’è nessuna trattativa in corso per LA7, l’emittente del gruppo Telecom Italia Media. E’ quanto riferisce un portavoce del gruppo L’Espresso, interpellato in riferimento alle voci in circolazione. “Non abbiamo nessun tipo di trattativa in corso sul fronte televisivo”, ha affermato. “No comment” invece riguardo le indiscrezioni che vogliono il gruppo interessato alle infrastrutture televisive. Secondo quanto riportato negli ultimi giorni da alcuni quotidiani, un eventuale riassetto di TI Media potrebbe portare alla nascita di una nuova società in cui far confluire i 3 multiplex digitali del gruppo controllato da Telecom Italia e i 2 mux dell’Espresso.
Mentana: "La7 non diventerà TeleRepubblica"
"Se Telecom venderà, ben venga un editore che voglia impegnarsi" anche perché "oggi ha più senso impegnarsi nel business televisivo" visto che "è cambiato lo scenario politico e l’ingresso di un nuovo editore non è più visto come parte di un disegno per detronizzare Berlusconi". Lo afferma in una intervista al Giornale Enrico Mentana, sottolineando che se sarà De Benedetti l’acquirente de La7, che mercoledì dovrebbe separarsi da TI Media, "è il benvenuto" ma che la rete non si trasformerà "in TeleRepubblica".
"Stando a quel che ho letto – spiega Mentana – ci sarà lo scorporo tra impianti di trasmissione e canali Tv. Oltre a Mediaset potrebbe nascere un altro gigante per la diffusione del segnale tv. Resta da vedere se chi possiederà il bicchiere verserà anche il vino. Se fosse stato facile si sarebbe avviata una trattativa unica. Invece le indiscrezioni parlano di due potenziali acquirenti". Oltre a De Benedetti l’altro potrebbe essere Cairo: "Cairo ha la pubblicità, l’ingegnere avrebbe le torri di trasmissione: in entrambi i casi può prodursi un circolo virtuoso. Ma l’affare è appetibile anche per altri imprenditori interessati a lasciare il proprio marchio nel sistema italiano".
Lerner: "La7? Punto su Telecom"
"Mercoledì ci sarà una scissione societaria, non c’è più alcun vincolo di riservatezza nell’affermarlo. Ma è una evoluzione della struttura industriale". Lo dice Gad Lerner in una intervista al Corriere della Sera a proposito de La7. "La7 – aggiunge – è ormai una realtà imprescindibile del panorama della tv italiana di qualità. È difficile, direi impossibile ignorarci". "So che il gruppo l’Espresso ha studiato i bilanci – prosegue il conduttore – Guardando i fatturati delle due aziende a me sembrano entità non facilmente integrabili. Altra questione è la nascita di una nuova società di infrastrutture televisive con i multiplex di Telecom Italia Media e altri azionisti, tra cui De Benedetti".
"Per dirla tutta – prosegue – non credo che De Benedetti stia bluffando, men che mai rilanciando al ribasso la trattativa, quando fa capire che la sua intenzione di acquistare davvero La7 è ormai venuta meno". E conclude: "già due anni fa Telecom diede un mandato esplorativo a Mediobanca, poi non accadde nulla. Però potrebbe essere proprio Telecom, valutando la situazione, a volersi pensare davvero come editore televisivo".