Monitorare le parti strutturali degli edifici in tempo reale sfruttando le potenzialità della rete 5G. Questa la nuova sfida che vede in campo Fastweb e Zte, i partner del progetto voluto da Roma Capitale nell’ambito del piano #Roma5G tenuto a battesimo nel 2017. Progetto che vanta anche il supporto dell’Università de L’Aquila.
“Il 5G arriva a Roma applicato al patrimonio culturale. Con la città e l’Amministrazione siamo aperti ad accogliere questo uso intelligente della tecnologia che ci aiuterà a gestire i nostri beni storici”, sottolinea il Vicesindaco con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo.
L’iniziativa vede protagonisti i Musei Capitolini – in particolare il Palazzo dei Conservatori e la Sala Esedra del Marco Aurelio – ed è già in fase avanzata: a ottobre scorso sono stati installati otto sensori che registrano informazioni sulla struttura, ma sarà possibile estendere progressivamente il “network” collegando un numero più elevato di dispositivi sulla base delle esigenze di monitoraggio dell’amministrazione pubblica. E il sistema è già progettato per essere replicato oltre le opere storiche e artistiche, ossia per essere utilizzato anche per l’eventuale monitoraggio di infrastrutture civili, quali ponti, viadotti, strade e autostrade, solo per citarne alcune.
Le informazioni vengono registrate in real time grazie alla piattaforma integrata che sfrutta le frequenze 5G e all’infrastruttura ultraveloce di Fastweb nonché alle tecnologie di ultima generazione di Zte. I Musei Capitolini hanno così a disposizione un patrimonio di informazioni costantemente aggiornato utile alla programmazione della manutenzione del bene, si legge nella nota del progetto. L’iniziativa – continua la nota -nasce infatti dalla volontà di costruire una piattaforma digitale aperta a partner tecnologici, enti e imprese finalizzata a dotare la città di una infrastruttura innovativa basata sulla tecnologia di quinta generazione, cruciale per l’abilitazione di servizi e applicazioni smart city.
“Siamo orgogliosi di essere ancora una volta al fianco di Roma Capitale e mostrare le straordinarie potenzialità del 5G. La rete di quinta generazione è pronta a rivoluzionare il modo di vivere la tecnologia, abilitando servizi prima solo immaginabili a beneficio dei cittadini, delle imprese e della pubblica amministrazione” commenta Andrea Lasagna, Chief Technology Officer di Fastweb. “Dopo aver dotato la città di infrastrutture a banda ultra larga oggi diamo ulteriore impulso alla valorizzazione di Roma e del suo patrimonio artistico proiettandola nel futuro attraverso l’uso delle più moderne tecnologie”.
“Questa collaborazione con Fastweb e Univaq è motivo di soddisfazione in quanto ha portato a questa importante sperimentazione nel cuore del Comune di Roma. Un perfetto connubio tra la nuova tecnologia e il patrimonio storico. Il 5G è una tecnologia che permette di realizzare importanti casi d’uso a beneficio non solo del singolo, ma soprattutto di nuovi servizi pubblici e privati – sottolinea Hu Kun, Presidente Europa Occidentale Zte e Ceo di Zte Italia – . Questa infrastruttura di monitoraggio degli edifici, è un esempio perfetto per testimoniare l’affidabilità e la sicurezza del sistema, oltre a dimostrare anche l’alta specializzazione della nostra tecnologia e la volontà di Zte di essere al fianco delle istituzioni e degli operatori per migliorare la qualità della vita delle persone. Zte continuerà a gestire il Centro di Innovazione e Ricerca 5G con casi d’uso ulteriormente interessanti, insieme ai nostri partner in Italia”.