Che differenze ci sono tra Millennial e Generazione Z nell’approccio all’utilizzo del denaro? La velocità della digital transformation sta determinando cambiamenti sempre più rapidi nei passaggi generazionali: lo si vede nei macro-scenari, se si considera la maggiore sensibilità al tema ambientale, ma è possibile osservarlo anche guardando come cambiano, con una frequenza sempre più ravvicinata, le tipologie di consumo e le abitudini d’acquisto, a partire naturalmente dalle modalità di pagamento.
Un’analisi della disruption generazionale in corso, che parte dai numeri e offre un interessante spaccato di tipo sociologico, è stata effettuata dall’Ufficio Studi di Hype, soluzione di mobile banking, che ha comparato i dati relativi all’utilizzo di Hype nella gestione del denaro e negli acquisti di beni e servizi relativamente ai due cluster di clienti appartenenti all’oltre milione di clienti attivi: gli oltre 70 mila clienti under 18 (Hype dà infatti la possibilità di aprire un conto a partire dai 12 anni), e gli oltre 500 mila appartenenti alla Generazione Y (o Millennial, i nati tra il 1981 e il 1996).
Un campione significativo, che consente di fotografare le diverse abitudini di utilizzo legate ad alcune condizioni oggettive date dall’età (in primis, il fatto di vivere ancora con i genitori, per gli under 18), ma anche di osservare alcune tendenze in atto che potrebbero caratterizzare la società di domani.
La gestione digitale del denaro
Primo dato significativo è la frequenza giornaliera di accesso all’app, 0,68 volte al giorno per i giovanissimi della Generazione Z e 0,57 volte per i Millennial: una differenza che pare infinitesimale, ma che in realtà rappresenta un chiaro indicatore di come i giovanissimi ricorrano con maggiore naturalezza alla propria mobile bank. Si tratta di un gesto sempre più frequente, anche se non ancora meccanico come, per esempio, il consultare Whatsapp, ma l’incremento nell’abitudine di utilizzo è netto.
I numeri evidenziano come Hype sia ormai uno strumento utilizzato abitualmente per la gestione delle entrate tanto dalla Generazione Y, che lo utilizza anche per l’accredito dello stipendio (+214% il numero dei Clienti che ha accreditato il proprio stipendio su Hype nel 2019 rispetto all’anno precedente), che dalla Generazione Z, i quali pur non avendo un’entrata fissa, presumibilmente ricorrono all’app per ricevere la “paghetta” dai propri genitori. Il 70% degli under 18 utilizza l’app per ricevere abitualmente denaro (l’8% delle transazioni totali di P2p ricevente di Hype riguardano gli under 18).
Le principali voci di utilizzo di Hype mostrano come entrambe le generazioni abbiano comportamenti simili, con una spiccata propensione all’utilizzo della soluzione come abituale strumento di pagamento.
Più consumi fuori casa durante i pasti per la Generazione Z
Interessante notare come le voci di spesa siano sostanzialmente assimilabili per entrambe le categorie esaminate. A far la parte del leone sono gli acquisti presso i negozi al dettaglio. Spicca l’importante peso specifico degli acquisti relativi ad abbigliamento ed accessori, che caratterizza maggiormente il cluster della Generazione Z (11,8% della spesa, rispetto a un più limitato 5,78% dei Millennials). Al secondo posto si posizionano gli acquisti relativi al food, che evidenziano una significativa differenza di comportamento tra generazioni: mentre i giovanissimi della Generazione Z mostrano una maggiore propensione al consumo di cibo fuori casa (spendono l’8,71% in ristoranti, il 3,78% in fast food), la Generazione Y sceglie sì in maniera significativa la ristorazione (7,39% ristoranti), ma bilanciata da un 6% di spesa per alimentari presso la grande distribuzione (la Generazione Z si ferma a 3,43%), segno della propensione al consumo di pasti preparati in casa.
Diverge anche la propensione al risparmio
Una delle funzioni più utilizzate di Hype, la cui analisi avvalora ancora di più le tendenze già evidenziate, è quella degli Obiettivi, il “salvadanaio virtuale” che consente l’accantonamento progressivo di cifre destinate ad una finalità preimpostata.
Emergono come diametralmente opposte, tra i due target, le finalità legate agli accantonamenti a medio termine: per la Generazione Z, il principale obiettivo di risparmio riguarda l’acquisto di prodotti elettronici o software, quindi un investimento sul patrimonio tecnologico personale, mentre i Millennial sono più orientati verso il consumo “analogico”, presentando come principale voce di risparmio la categoria “Veicoli e trasporti”, con un peso relativamente significativo anche della voce “Viaggi e Vacanze”. Questo dato può essere spiegato dalla maggiore autonomia e libertà di movimento dei Millennial, ma anche da un loro forte desiderio di svago off-line, mentre la Generazione Z tende sempre più a far rientrare nell’orbita della tecnologia anche il proprio tempo libero.