Il fatto che il governo sia partito con l’Agenda digitale e che abbia costituito, nell’ambio della Cabina di regia, sei gruppi di lavoro dedicati a temi cruciali, è certamente positivo e indice della volontà di passare all’azione in tempi rapidi dando il giusto riconoscimento al ruolo che l’innovazione e l’Ict possono svolgere sia per la ripresa economica sia per la creazione di una nuova economia. Come Asstel siamo impegnati a dare il nostro contributo concreto svolgendo, in particolare, un ruolo di coordinamento di due dei sei gruppi di lavoro istituiti da Confindustria Digitale specularmente a quelli del Governo, dedicati a Infrastrutture e Smart Communities, che hanno il compito di produrre idee e proposte da presentare alla Cabina di regia.
Ma per sfruttare appieno il potenziale del digitale e dare all’Italia l’opportunità di avere un ruolo nella new economy globale è necessario dare priorità all’alfabetizzazione informatica. Una delle cause fondamentali del ritardo accumulato dal nostro Paese nei confronti non solo dei Paesi europei ma di tutte le economie occidentali avanzate è proprio la mancanza di una cultura digitale e di adeguate competenze. Il risultato è la bassa penetrazione nell’uso di Internet in Italia, ancora limitato al 50% della popolazione a fronte del 68% di media Ue27. Per questo ritengo che l’alfabetizzazione digitale rappresenti una priorità per il nostro Paese: occorre mettere subito a punto un piano di azioni concrete affinché tutti i cittadini comprendano l’importanza del digitale per poterne beneficiare.
L’altra grande sfida è quella della valorizzazione dei giovani impegnati in iniziative imprenditoriali nel settore dell’Ict e del digitale. È necessario metterli nelle condizioni di poter dare vita a start-up e di portare avanti i loro progetti: solo in questo modo in Italia si assisterà alla nascita di nuova occupazione e nuovi business potendo contare sulle nuove generazioni, quelle hanno già una mentalità “digitale”. Il futuro dello sviluppo economico del nostro Paese sono i giovani ed è sui giovani quindi che bisogna scommettere.