La banca americana Goldman Sachs è pronta a diventare partner di Amazon Lending, il programma del colosso dell’e-commerce per erogare prestiti alle Pmi che vendono sul suo marketplace. Lo riportano il Financial Times e Cnbc.com in base a fonti confidenziali. Goldman Sachs starebbe lavorando su un software che dialogherà con l’esistente piattaforma di Amazon per i prestiti, lanciata fin dal 2011.
La vision di Goldman: “Banking-as-a-service”
La scorsa settimana il Ceo di Goldman Sachs David Solomon ha delineato agli investitori la sua vision per il futuro della banca: Goldman dovrà essere sempre più orientata a fornire un’offerta “banking-as-a-service” per le imprese. Questo significa portare servizi e know-how digitali nei settori del banking retail, commerciale o istituzionale in alleanza con grandi clienti corporate. I prestiti alle Pmi accrescono i rischi, ma il Cfo Stephen Scherr ha assicurato che Goldman saprà efficacemente gestirli.
Né Goldman Sachs né Amazon hanno per ora commentato le indiscrezioni, ma Amazon ha indicato che i prestiti sono “parte dei servizi, degli strumenti, dei programmi e delle infrastrutture che forniamo ai nostri partner della vendita, soprattutto imprese medio-piccole, che rappresentano oltre la metà dei volumi venduti sugli store di Amazon”.
Missione banking dal 2011
Amazon Lending è un servizio per Pmi che vendono i propri prodotti su Amazon che eroga finanziamenti a breve termine. È stato lanciato nel 2011 per aziende selezionate tramite un algoritmo. Dal 2011 al 2017 ha erogato prestiti per circa 3 miliardi di dollari a circa 20mila piccole imprese; altre 10mila risultavano in lista per ottenere a loro volta dei prestitit.
Nel 2018 Amazon ha rafforzato il servizio tramite un’alleanza con Bank of America (BofA). Grazie all’intesa con BofA, Amazon ha ridotto il rischio e ottenuto più facile accesso ai capitali.
I prestiti sono compresi tra i mille e i 750mila dollari; per la restituzione c’è fino a un anno di tempo e i tassi di interesse che possono variare dal 6% al 14%.
Goldman Sachs è già partner di Apple, a cui ha fornito supporto per il lancio dei servizi finanziari per l’iPhone e in particolare per la creazione della prima carta di credito integrata nello smartphone della Mela; a fine 2019 risultavano erogati prestiti per 2 miliardi di dollari.