Sono Amazon, Sony, Intel e Ntt Docomo le ultime due aziende, in ordine di tempo, ad annunciare la dipartita dall’edizione 2020 del Mobile World Congress di Barcellona in programma dal 24 al 27 febbraio prossimo, causa coronavirus. Dopo la rinuncia di Lg, la prima a battere in ritirata, di Nvidia ma soprattutto di Ericsson, inevitabile l’impatto a catena.
Nonostante i numerosi appelli della Gsma e l’attivazione di stringenti misure a tutela della salute dei presenti all’evento, sono soprattutto le aziende occidentali a mostrare insofferenza. “Resistono” le cinesi, in particolare Huawei e Zte, a cui va il ringraziamento della Gsma: “Il coronavirus ha creato problematiche, per espositori e partecipanti da tutto il mondo, compresi i 5-6.000 (5-6%) che storicamente partecipano dalla Cina. Siamo grati per le misure preventive messe in atto dai nostri espositori cinesi, in particolare Zte e Huawei”, si legge nella nota di aggiornamento sulla vicenda. E in una nota ha confermato la propria presenza anche un’altra cinese: Xiaomi. Nonostante le defezioni importanti la Gsma comunica che saranno circa 2.800 gli espositori in fiera e non si escludono new entry che potrebbero andare in parte a compensare i numeri.
Certamente le aziende occidentali non stanno dando un buon messaggio e con il loro fuggi fuggi non contribuiscono certo all’abbattimento dei danni legati all’emergenza e alle conseguenze che si verificheranno di qui ai prossimi mesi in termini economici e di business. Alcune prime stime danno già in sofferenza il mercato degli smartphone e addirittura c’è chi considera a forte rischio la stagione natalizia 2020 in termini di consegne legate agli ordinativi online. La mancata presenza in Fiera avrà un effetto domino anche sulle presenze complessive all’evento: è evidente che rinunceranno a catena tutte le figure legate in qualche modo alle aziende che hanno deciso di ritirarsi.