‘It italiano in pericolo. Detassare chi investe’

Pubblicato il 27 Mag 2009

Record negativo per la spesa It in Italia che per il 2009 scenderà
del 5,9%.  A tagliare le spese saranno le Tlc, -11%, le banche,
-9%, trasporti industria, -4,9%. Primato anche per i computer, dove
la spesa scende del 3,5% e per enti locali, -1,7%.
L'occupazione del settore It cala dello 0,8% su base annua.
Questi i dati del Rapporto Assinform 2009 presentato oggi a Torino
al Salone professionale dell'Ict e giunto quest'anno alla
sua quarantesima edizione.

Per Ennio Lucarelli, presidente Assinform: “E’ urgente
sostenere l’Information Technology italiana detassando gli utili
delle imprese investiti in innovazione digitale ed avviando con
forza le liberalizzazioni” .

Insomma, dal Rapporto emerge che l'incalzante crisi globale
blocca la modernizzazione dell'Italia, rischiando di bruciare i
germi della sua rinascita. “La discesa della domanda
d’Information Technology a -5,9%, che come indicano le nostre
stime registreremo a fine 2009, salvo correzioni in corso
d’opera, rappresenterà il peggior risultato dell’informatica
italiana nella sua storia” ha affermato senza giri di parole il
Presidente di Assinform Ennio Lucarelli, nella sua relazione di
apertura al convegno a cui hanno preso parte Luigi Mastrobuono Capo
di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, Renato
Bellavita, vice Presidente della Sezione Ict dell’Unione
Industriali di Torino, Carlo Bonomi Presidente del Terziario di
Assolombarda, Giancarlo Capitani, AD di NetConsulting.

E sono i numeri del Rapporto a parlare chiaro: il taglio dei budget
It riguarda tutti i settori economici e la Pubblica
Amministrazione. I cali sono profondi nei maggiori compratori di
It, come le banche che tagliano di -9% e le aziende industriali di
– 4,9%. La scure cala anche nei settori più innovativi, come le
Tlc che scendono a -11% e i Media a -8,1%, entrambi eredi di un
trend in rallentamento dovuto ai fenomeno di razionalizzazione.
Tagli sull’innovazione anche da parte di quei settori che
avrebbero maggiormente bisogno di interventi di modernizzazione:
per i Trasporti la domanda It scende di -7,0%, Distribuzione – 6,5%
, Assicurazioni -2,9%. A sfuggire alla mannaia neanche la spesa
consumer che nel 2009 passerà a registrare, dopo il boom degli
ultimi anni, un segno negativo, dell’ordine di -3,5%. Per la
Pubblica Amministrazione continua la discesa della spesa già
registrata negli anni scorsi, ma con la novità del tasso negativo
segnato per la prima volta dagli Enti Locali, dell’ordine di
-1,7%. Sempre in ambito pubblico si salvano le utilities, per le
quali si valuta una crescita della spesa It dell’ordine di +3,8%.
Il mistero è in gran parte spiegato dal mercato protetto in cui
operano queste aziende, sostenuto da regimi di monopolio ancora in
atto.

Tra l'altro il confronto a livello europeo, mostra per il 2008
e per l’Italia (64.463 milioni di Euro) una dinamica quasi
inesistente, pari allo 0,1%, ancora largamente inferiore alla media
del mercato Europa 27, 858,1 miliardi, + 3,2% e a quella degli
altri paesi guida, con la sola eccezione della Germania -1,3%, che
però conta su un mercato assai più consistente, circa 150
miliardi. La Spagna con 49.5 milioni è cresciuta del 2,5%, la
Francia 110.4 milioni del 2,8%, il Regno Unito 129 milioni dello
0,5%.

“Se è inevitabile che di fronte alla crisi dei mercati,
imprenditori e amministratori si preoccupino di limitare i costi
– ha commentato Lucarelli – dobbiamo essere consapevoli che
tagliando sull’innovazione stiamo approfondendo il nostro ritardo
rispetto ai paesi concorrenti e compromettendo così proprio le
possibilità di riprendere a crescere e a competere”.

“In realtà la crisi sta mettendo a nudo l’estrema debolezza
dell’altalenante politica per l’innovazione in l’Italia –
ha sottolineato il Presidente di Assinform – Per il settore privato
esistono ben pochi incentivi all’innovazione, mentre
l’approfondirsi dei tagli alla spesa pubblica in It renderà ben
più difficile portare avanti il piano per l’e-Government e si
rifletterà in termini negativi direttamente sui servizi ai
cittadini e sulla semplificazione nei confronti delle imprese.

Al Governo Lucarelli ha chiesto una decisa svolta
sull’innovazione con urgenti contromisure: detassazione degli
utili delle imprese investiti in innovazione digitale; incentivi
all’innovazione inseriti in ogni iniziativa del piano anticrisi;
fondi nazionali Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate 2009-2011 circa 14
mld su cui deciderà il Cipe nella prossima riunione) per
finanziare Industria 2015 da cui far partire l’atteso progetto It
e lanciare nuovi programmi, in particolare il Piano e-Government
2012, il Fondo Ricerca e Competitività; un impegno sullo sviluppo
dell’e-commerce che aiuti le Pmi italiane ad affrontare nuovi
mercati; la ripresa della strada delle liberalizzazioni e del
superamento dei monopoli.

“Proprio in questo periodo di crisi- ha concluso il Presidente di
Assinform – non possiamo permetterci di fermarci
sull’innovazione. Sostenere e rafforzare l’Information
Technology è un obiettivo strategico per il nostro Paese, perché
un suo forte arretramento, come quello che si prospetta per
l’anno in corso, porterà come inevitabile conseguenza un aumento
delle difficoltà del sistema economico italiano di contrastare la
crisi e tornare a competere. Al contrario dare il via oggi alla
creazione di servizi e prodotti di nuova generazione e far maturare
nuove professionalità, significa immettere nell’economia
italiana gli strumenti più efficaci per produrre accelerazione
della crescita e nuove capacità competitive”.

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