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5G, Italia fanalino di coda nel 2023: saremo sotto la media europea

E’ quanto emerge dalle proiezioni dell’Annual Internet Report di Cisco analizzate nel dettaglio da CorCom. Solo il 14,8% delle connessioni mobili sarà in quinta generazione. Ci batteranno Regno Unito, Svezia, Germania e Spagna. E sul fronte Internet resta forte il divario con tutta Europa. Campoli: “Italia deve recuperare un gap, ma cresce a una gran velocità”

Pubblicato il 21 Feb 2020

5G

L’Italia non sarà fra i Paesi leader del 5G in quanto a totale di connessioni mobili. E sul fronte Internet continueremo ad essere gli ultimi della classe. Questa la fotografia al 2023 che emerge dalle proiezioni dell’Annual Internet Report di Cisco secondo cui entro il 2023 il 10% delle connessioni mobili al mondo sarà su 5G con una velocità media di 575 megabit al secondo – 13 volte maggiore rispetto alla velocità media su rete mobile.

CorCom ha messo a confronto i dati dei Paesi dell’area Western Europe e il quadro italiano non è affatto confortante.

Regno Unito Paese leader del 5G

Italia, Germania, Francia, Spagna, Svezia e Regno Unito i Paesi dell’area Western Europe presi in esame nel dettaglio, di fatto le principali economie europee. Sarà il Regno Unito a guidare la classifica 5G al 2023 con il 19,5% delle connessioni mobili totali, seguito da Svezia (18,9%) Germania (18,4%) e Spagna (15,5%). L’Italia si piazzerà penultima con il 14,8% di connessioni 5G, in coda la Francia con il 12,6%. E in ogni caso ci piazzeremo poco sopra la media al confronto anche con i paesi restanti della Western Europe che totalizzeranno il 13,1% di connessioni 5G.

“Per commentare i dati relativi al nostro paese bisogna considerare anche il nostro peso nel contesto internazionale. Con 25,5 milioni di connessioni 5G abbiamo il 13% del totale delle connessioni previste in europa, e siamo un Paese che avrà con i suoi 60 milioni di abitanti il 13% della popolazione di quest’area: pertanto il nostro peso in questo scenario tecnologico è in linea con ciò che siamo – commenta Paolo Campoli, Senior Director Service Provider Segment, Emear di Cisco -. Per chi investe, inoltre, il fattore importante è la crescita e l’Italia come sappiamo deve recuperare un gap, ma cresce a una gran velocità. I nostri utenti internet aumentano dell’11%, oltre la media dell’Europa Occidentale che crescerà del 5%. Questo, unito al fatto che anche gli utenti mobile crescono un po’ di più della media, indica che c’è e ci sarà ancora più sete di contenuti, servizi, applicazioni: che potranno contare su una banda 5G prevedibile di 690 Mb al secondo, in linea con quella prevista per l’Europa Occidentale”.

Internet al palo, l’Italia resta ultima

Il quadro peggiora sul fronte delle connessioni a Internet: in Italia nel 2023 risulterà connesso alla rete 73% della popolazione pari a 43,8 milioni di utenti. Un netto balzo in avanti rispetto al 62% del 2018, ma ciò non basterà a colmare il gap.

Il nostro 73% risulta infatti poca cosa rispetto al 94% della Francia, al 93% di Svezia e Regno Unito, all’88% della Germania, al 78% della Spagna. E nel 2023 risulteremo persino sotto la media del resto degli altri Paesi dell’Europa occidentale in cui si calcola l’88% della popolazione connessa a Internet.

“Le previsioni e i dati raccolti nell’Annual Internet Report stanno aiutando aziende, governi e service provider di tutto il mondo a prepararsi per il futuro e a rendere le loro reti sempre più sicure. Per capitalizzare sull’innovazione tecnologica e sui loro investimenti, sarà fondamentale pianificare accuratamente le strategie e fare leva sulle partnership”, commenta Roland Acra, Senior Vice President e Chief Techonology Officer di Cisco.

Perimetro cibernetico e Golden Power: come finirà?

La strada per il nostro Paese resta però in salita a giudicare dalle proiezioni. Ma di qui al 2023 c’è tutto il tempo per invertire la rotta in direzione di una crescita sostenuta. Bisognerà però accelerare sul roll out delle reti: se è vero che il nostro Paese è stato pioniere nelle sperimentazioni e ha lanciato, fra i primi al mondo, i servizi 5G commerciali, il deployment dei network a livello nazionale farà la differenza di qui ai prossimi anni. Ancora da definire nel dettaglio i “confini” del perimetro cibernetico e bisognerà anche valutare gli effetti del Golden Power sul 5G in termini di execution e di assegnazione della gare di appalto da parte delle telco.

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