L'INCONTRO

La cinese TikTok metterà in difficoltà Google e Facebook?

Il numero di account sta crescendo a ritmo record così come quello dei micro-video condivisi. Per la prima volta un’azienda dai natali orientali potrebbe imporsi sul mercato occidentale al punto da incrinare i primati di YouTube e della “starlette” Instagram

Pubblicato il 21 Feb 2020

tiktok

Al momento non è ancora così conosciuta. Almeno in Italia. Ma è solo questione di tempo, poco tempo. Perché i numeri, per quanto la società non ne divulghi più di tanti, sono già da primato. La cinese TikTok ad appena tre anni dallo sbarco sul mercato globale (era il 2017) e a due dall’acquisizione e successiva fusione con Musica.ly (2018) conta circa 1,5 miliardi di download, e si tratta del dato di fine novembre 2019, dunque al di sotto dell’attualità. E in Italia si contano 236 video al minuto, anche in questo caso un dato al di sotto della realtà odierna considerato che stiamo parlando di una rilevazione di fine 2019.

Una crescita talmente esponenziale da far tremare Facebook e Google, per la prima volta nella loro storia. A Roma, dopo la tappa di Milano, la società si è presentata per la prima volta alla stampa. A fare il punto su numeri e progetti la numero uno della Comunicazione italiana Irina Pavolva, al momento unica rappresentante della società nel nostro Paese dove non c’è una filiale ma le cose stanno evolvendo. Non è dunque da escludersi che un team dedicato venga presto creato per gestire il mercato tricolore.

Se è vero che, un’altra app cinese, WeChat, ha registrato una crescita elevatissima è anche vero che di fatto è restata “confinata” in Cina, mentre in Occidente è Whatsapp l’app incontrastata. Con TikTok però le cose si stanno mettendo diversamente. I fondatori hanno capito sin da subito che l’azienda, per imporsi a livello globale, avrebbe dovuto operare come un’occidentale. E così sono stato creati tre headquarter: il principale a Londra e gli altri due a Los Angeles e Singapore, alias fuori dalla Cina. Nonostante le polemiche scoppiate nelle scorse settimane – il Garante Privacy Roberto Soro ha persino proposto una task force europea per indagare eventuali rischi privacy legati alla app dai natali cinesi – la corsa non si arresta. E per la prima volta nella storia delle app, una cinese potrebbe imporsi a livello mondiale.

Se restiamo al mondo dei video è YouTube, la creatura di Google, la diretta concorrente: i micro-video realizzabili su TikTok piacciono per la loro possibilità di editing in modo facile e immediato, grazie ad una serie di strumenti inediti. E anche Instagram, il photo-social della galassia Zuckerberg, per quanto consenta di realizzare micro-video non mette a disposizione degli utenti altrettante features. E dunque è l’altra “creatura” a rischio. Numerosi i vip già presenti su TikTok a dimostrazione del fenomeno emergente. E soprattutto, la app sta conquistando i giovanissimi, “popolo” sempre più distante dalle piattaforme “tradizionali” e in cerca di nuovi “luoghi” ed esperienze creative.

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