EMERGENZA Coronavirus

Coronavirus, riconoscimento facciale per monitorare la quarantena

Il sindaco di Mosca ha reso noto che le autorità locali stanno utilizzando le tecnologie di facial recognition per garantire che le persone tornate dalla Cina rispettino il divieto di uscire di casa

Pubblicato il 24 Feb 2020

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Mosca sta usando la tecnologia di riconoscimento facciale per garantire che le persone a cui è stata ordinata la quarantena da coronavirus dopo il ritorno dalla Cina rispettino il divieto di uscire da casa o dall’hotel. Con l’obiettivo di contenere la diffusione del contagio, la Russia ha infatti temporaneamente vietato ai cittadini cinesi di superare i confini, mentre ha permesso ai russi di rientrare a patto che trascorrano due settimane a casa, anche in assenza di sintomi. Come riportato da Reuters, Sergei Sobyanin, il sindaco di Mosca, ha precisato che sono circa 2.500 le persone sbarcate in città a cui è stato ordinato di andare in quarantena. “Il rispetto della misura di prevenzione è costantemente monitorato, anche con l’aiuto dei sistemi di riconoscimento facciale e di altre tecnologie”, ha scritto il sindaco sul suo sito web. In un caso descritto da Sobyanin, i filmati di sorveglianza mostravano una donna che era tornata dalla Cina lasciando il suo appartamento e incontrando amici fuori. Le autorità sono state in grado di rintracciare il tassista che l’aveva portata a casa dall’aeroporto grazie a riprese video, ha detto Sobyanin, aggiungendo che la città è stata anche costretta a effettuare incursioni contro possibili portatori del virus, qualcosa di “spiacevole ma necessario”.

La stretta sulle regole di quarantena

Sobyanin ha dichiarato il mese scorso che la città aveva iniziato a usare il riconoscimento facciale come parte del suo programma di sorveglianza della sicurezza della città. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, d’altra parte, ha commentato dicendo di non aver visto i dettagli delle azioni intraprese a Mosca, ma che le misure per frenare la diffusione del coronavirus non dovrebbero essere discriminatorie.

La stretta sulle regole di quarantena è arrivata dopo che una donna a San Pietroburgo ha organizzato un’elaborata fuga da un ospedale dove ha detto che sarebbe stata tenuta contro la sua volontà. L’incidente ha sollevato dubbi sulla solidità delle misure di quarantena coronavirus della Russia, dove per il momento si contano solo due casi di contagio: due cittadini cinesi che da allora si sono ripresi e sono stati dimessi dall’ospedale, stando a quanto dicono le autorità.

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