IL DOCUMENTO

Intelligenza artificiale “a misura d’uomo”, firmata la Call for Ethics

Pontificia Accademia per la Vita, Ibm, Microsoft, Fao e Governo italiano insieme per promuovere uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale. Trasparenza, inclusione e imparzialità i principi ispiratori

Pubblicato il 28 Feb 2020

AI Ethics

Sostenere un approccio etico all’AI e promuovere tra organizzazioni, governi e istituzioni un senso di responsabilità condivisa per garantire un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana e non la loro graduale sostituzione. Questo è l’obiettivo del documento formato tra Pontificia Accademia per la Vita, Ibm, Microsoft, la Fao e il Governo italiano.

Primi firmatari della “Call for Ethics” Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita (sponsor dell’iniziativa), John Kelly III, vice presidente Esecutivo di Ibm, Brad Smith, presidente di Microsoft, Dongyu Qu, direttore generale della Fao e la ministra dellìInnovazione, Paola Pisano, per il Governo italiano.

Secondo la ministra Pisano è un documento importante “perchè va nella direzione di un grande impegno di soggetti molto forti sul tema dell’etica e dell’intelligenza artificiale”. Bisogna tenere alta l’attenzione , ha spiegato, “affinchè i principi etici entrino all’interno degli algoritmi di sviluppo dell’AI e vengano utilizzata in modo inclusivo, trasparente, nel rispetto della privacy, così come la gestione dei dati”

“L’intelligenza artificiale è una tecnologia incredibilmente promettente che può aiutarci a rendere il mondo più smart, più sano e più prospero- spiega il vice presidente di Ibm, John Kelly III – A patto che, fin dall’inizio, sia sviluppata secondo interessi e valori umani. La Call for AI Ethics di Roma ci ricorda che dobbiamo pensare con attenzione alle esigenze di chi beneficerà dell’IA e investire significativamente sulle competenze necessarie. La società avrà più fiducia nell’IA quando ciascuno potrà vedere che il suo sviluppo è basato su principi etici e che le aziende che se ne occupano stanno affrontando direttamente tutte le questioni legate alla fiducia e alla responsabilità”.

I firmatari si impegnano a lavorare insieme, in questo contesto e a livello nazionale e internazionale, per promuovere una “algor-etica”, ovvero lo sviluppo e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale secondo i principi fondamentali di una buona innovazione.

  • Trasparenza: in linea di principio i sistemi di AI devono essere comprensibili;
  • Inclusione: devono essere prese in considerazione le esigenze di tutti gli esseri umani  in modo che tutti possano beneficiare e che a tutti gli individui possano essere offerte le migliori condizioni possibili per esprimersi e svilupparsi;
  • Responsabilità: coloro che progettano e implementano soluzioni di Intelligenza Artificiale devono procedere con responsabilità e trasparenza;
  • Imparzialità: non creare o agire secondo il pregiudizio, salvaguardando così l’equità e la dignità umana;
  • Affidabilità: i sistemi di Intelligenza Artificiale devono essere in grado di funzionare in modo affidabile;
  • Sicurezza e privacy: i sistemi di Intelligenza Artificiale devono funzionare in modo sicuro e rispettare la privacy degli utenti.

“L’intento della Call è dar vita a un movimento che si allarghi e coinvolga altri soggetti – evidenzia monsignor Vincenzo Paglia – istituzioni pubbliche, Ong, industrie e gruppi per produrre un indirizzo nello sviluppo e nell’utilizzo delle tecnologie derivate dall’AI. Da questo punto di vista possiamo dire che la prima firma di questa call non è un punto di arrivo, ma un inizio per un impegno che appare ancora più urgente e importante di quanto fin qui fatto. Aderire a questa iniziativa comporta per le industrie che firmano un impegno che ha anche una rilevanza in termini di costi e di impegno industriale nello sviluppo e nella distribuzione dei loro prodotti. Se l’Accademia si sente chiamata a intensificare il proprio impegno per facilitare la conoscenza e la firma di altri soggetti, non di meno, la Call è un primo passo che ne prelude altri. Il testo della Call si caratterizza anche per essere un primo tentativo nel formulare un insieme di criteri etici con comuni riferimenti di valore, offrendo un contributo all’elaborazione di un linguaggio comune per interpretare quanto è umano”.

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