FiberCop: questo il nome della newco wholesale a cui lavora Tim. I dettagli sono stati messi nero su bianco nella presentazione del Piano strategico 2020-2022 agli analisti. Due le slide in cui si descrive il progetto che ipotizza anche l’integrazione con Open Fiber, oltre che la discesa in campo del fondo americano Kkr in qualità di partner finanziario.
L’approccio è a “doppio binario” si legge nel draft: da un lato l’investimento di minoranza (una quota pari al 40%) di Kkr nella rete secondaria (che include sia il rame sia la fibra) per un esborso di 1,8 miliardi calcolato su un enterprise value di 7,5 miliardi di euro. Dall’altro l’integrazione con Open Fiber. “La transazione rappresenta un primo passo verso un potenziale accordo con Open Fiber, che sbloccherebbe potenziali sinergie”, si legge nella presentazione.
Il progetto FiberCop prevede la gestione della rete secondaria di Tim che andrà poi a “convertirsi” in rete in fibra, con un’adozione parziale della tecnologia fixed wireless access (Fwa). L’obiettivo – si legge nel documento – è realizzare una rete secondaria in fibra nelle aree nere e grigie per un totale di circa 1.600 città coperte e fornire accesso al rame nelle aree non raggiunte dall’Ftth. In quanto alla copertura si stima un target di 13,5 milioni di edifici entro il 2026 pari al 55% del totale in Italia.