IL PARERE

Consiglio di Stato: ok proroga Agcom per 60 giorni

La Giustizia Amministrativa dà parere favorevole sulla prorogatio. Ma prima delle nuove nomine l’Authority potrà gestire solo l’ordinaria amministrazione e portare avanti gli atti “urgenti e indifferibili” la cui mancata approvazione potrebbe provocare interruzioni di servizio o la mancata tutela di cittadini e altri soggetti

Pubblicato il 15 Mag 2012

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“La prorogatio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni non potrà protrarsi oltre i sessanta giorni dalla scadenza del mandato dei suoi componenti”: questo il parere espresso dal Consiglio di Stato nell’adunanza di Sezione del 9 maggio scorso interpellato sull’applicabilità dell’istituto della prorogatio agli organi collegiali dell’Agcom (qui il documento integrale).

Secondo il Consiglio di Stato la prorogatio è dunque ammissibile ma per un tempo limitato – non oltre 60 giorni – e solo per ciò che riguarda l’ordinaria amministrazione e gli atti urgenti ed indifferibili. A questo riguardo il Consiglio di Stato ritiene che debba essere la stessa Agcom “ad individuare preventivamente, per così dire autolimitandosi, le categorie di atti suscettibili di adozione nel periodo di prorogatio. Tale preventiva indicazione dovrà tuttavia essere limitata a quegli atti, la cui mancata approvazione potrebbe determinare, largamente esemplificando, un’inevitabile interruzione del servizio, od il mancato rispetto di termini preventivamente fissati dalla legge o da altre fonti, o l’illegittima conquista di posizioni da parte di un operatore ai danni della generalità degli operatori del settore, o a quegli atti diretti a tutelare i soggetti passivi dalle informazioni per essi lesive o la par condicio fra operatori e fra fruitori delle trasmissioni (ad es., partiti politici) o, infine, a quei procedimenti, la cui interruzione porterebbe ad esentare taluni soggetti dalle sanzioni che ad essi dovrebbero essere applicate”.

E ancora, il Consiglio di Stato puntualizza che “talune delle attività svolte dall’Autorità non possono subire interruzioni (allorché scade contestualmente il mandato di tutti i suoi componenti), con particolare riguardo a quelle dirette alla tutela di singoli cittadino e dei minori e a quelle sulla propaganda ed informazione politica o sulla diffusione dei sondaggi (tanto più in un momento coincidente con una tornata di elezioni amministrative, che interesserà alcuni milioni di cittadini)”.

Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni l’Agcom non si ritiene obbligata alla preventiva indicazione dei propri atti nel regime di prorogatio e ritiene di poter andare avanti pur limitando la propria attività ai paletti indicati dal Consiglio di Stato. In particolare Agcom vigilerà sulla par condicio nel rispetto del pluralismo, in particolare in questo periodo elettorale, darà i pareri richiesti dall’Antistrust e delibererà sulle sanzioni che altrimenti andrebbero in decadenza anche se non sembra ci siano emergenze da questo punto di vista.

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