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Soffre l’e-commerce, Amazon a caccia di 100mila lavoratori

L’azienda punta a reclutare magazzinieri e addetti alle consegne per fare fronte all’impennata di acquisti online dovuta all’emergenza coronavirus. Previsto un extra nella paga base oraria fino a fine aprile

Pubblicato il 17 Mar 2020

Amazon Visa

Amazon punta ad assumere 100.000 fra magazzinieri e addetti alle consegne negli Stati Uniti per far fronte all’aumento degli ordini online derivante dall’emergenza coronavirus.

“Molte persone sono già state colpite economicamente considerato che aree come l’ospitalità, i ristoranti e i viaggi hanno sospeso le attività e alcune hanno già chiuso a causa dell’emergenza” si legge in un post sul blog di Amazon. “Vogliamo accoglierle nei nostri team fino a quando le cose non torneranno alla normalità e il loro precedente datore di lavoro non sarà in grado di poter garantire l’operatività”.

La società sta cercando figure a tempo pieno e part-time: fino alla fine di aprile è prevista inoltre una retribuzione extra pari a due dollari l’ora negli Stati Uniti, due sterline l’ora nel Regno Unito e circa 2 euro l’ora nei Paesi Ue. Importi che si aggiungono ai 15 dollari di retribuzione media oraria negli Stati Uniti (la retribuzione varia a seconda delle aree del Paese) per le attività di magazzino e consegna. Il tutto a fronte di un piano stimato in 350 milioni di dollari.

Amazon è già stata colpita dall’ondata di ritardi nelle consegne e dalla carenza di prodotti. La diffusione del coronavirus sta inducendo i consumatori a fare acquisti attraverso i siti dei rivenditori. Lo scorso sabato Amazon ha dichiarato che alcuni dei marchi e degli articoli popolari nelle categorie “casalinghi” erano esauriti, mentre alcune delle sue “promesse di consegna sono più lunghe del solito”. Di qui la decisione di comunicare agli utenti attraverso un messaggio in home che avvisa su ritardi nella consegna o prodotti non temporaneamente disponibili a causa dell’aumento della domanda.

Il colosso dell’e-commerce sta lavorando per evitare interruzioni nella catena di approvvigionamento. Ed anche i venditori di terze parti stanno cercando di tenere il passo con la domanda.

A inizio marzo Amazon ha inoltre lanciato un fondo di “soccorso” da 25 milioni di dollari – “Amazon Relief Fund” – che consentirà fino a due settimane di paga ai dipendenti affetti da coronavirus.

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