Fra il dire e il fare, recita un noto proverbio, c’è di mezzo il mare. E nel caso specifico una vera e propria marea fra autorizzazioni e carte bollate. Ma non solo: l’emergenza Coronavirus rischia di mettere a durissima prova le imprese di rete, ossia quelle chiamate a svolgere sul campo attività fondamentali: dall’attivazione/upgrade delle linee alla manutenzione delle reti fino alla realizzazione di nuove infrastrutture.
“L’emergenza sta generando picchi di traffico importanti e il Governo ha riconosciuto alle Telco un ruolo chiave a garanzia della connettività in primis delle strutture sanitarie e di presidio, ma anche delle numerose aziende che stanno operando in smart working come anche scuole ed università. Si chiede un’accelerazione sui cantieri per colmare i gap ma è necessario un tavolo urgente affinché si venga a capo di tutta una serie di criticità operative che riguardano noi imprese di rete”, dice a CorCom Andrea Mondo, vice president delle Operations di Sirti, la principale delle imprese di rete con circa 2.500 addetti nella sola Business Unit Telco (una della 4 Business unit di Sirti, insieme alla Digital Solutions, Trasporti ed Energia). Ma la filiera ne conta fino a 25mila che arrivano al doppio se si considera anche tutto l’ecosistema indiretto.
In una lettera datata 18 marzo che CorCom ha potuto visionare – indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al Mise, al Commissario straordinario Domenico Arcuri, all’Agcom, a Infratel e ai principali operatori di Tlc – Sirti, insieme con altre aziende del comparto, ha chiesto l’istituzione urgente di un tavolo operativo. Numerose le questioni sul piatto “che vanno affrontate subito al fine di evitare empasse” in un momento estremamente delicato, continua Mondo.
Primo, la questione dei Dpi (dispositivi di protezione individuale) a partire dalle mascherine: “Se le telecomunicazioni sono considerate servizi essenziali allora bisogna dotare al più presto tutti i nostri addetti dei Dpi necessari allo svolgimento delle lavorazioni critiche. Molti addetti devono per forza di cose lavorare fianco a fianco oppure recarsi a casa dei clienti. Senza adeguate protezioni non possiamo andare avanti. Per quanto riguarda noi di Sirti, come il resto delle altre aziende del comparto, abbiamo attivato oramai da settimane un ordinativo importante e speriamo che ci sia consegnato entro al massimo una settimana, le nostre scorte sono in grave criticità”, spiega il manager.
Ma la questione dei Dpi non è ovviamente l’unica: “I nostri addetti si spostano su tutto il territorio per gli interventi, con un andamento prevalentemente Sud-Nord e devono stare fuori anche diversi giorni. Non ci sono più strutture alberghiere aperte e questa è una questione non da poco. E persino per il rifornimento di beni essenziali è difficile gestire le trasferte. Per non parlare poi delle necessità di cantiere: gli edili sono fermi e predisporre cantieri significa anche poter contare su maestranze che smaltiscano i materiali di risulta o che provvedano al ripristino del manto stradale”, evidenzia Mondo. “Alcune attività di manutenzione richiedono poi l’accesso a siti ospitati presso strutture condominiali o di privati che non sempre si dicono disponibili a farci accedere per questioni di sicurezza, considerata l’emergenza”.
E ancora: la questione dei permessi e delle autorizzazioni: “Ce ne servono diverse e da diversi enti. Non era semplice prima dell’emergenza, viste le lungaggini autorizzative, si figuri cosa sta succedendo in questi giorni”, sottolinea il manager il quale evidenzia che persino per interventi di routine come quelli presso le abitazioni dei clienti si possono verificare rallentamenti e cancellazioni delle attività, anche all’ultimo momento.
Ad oggi però la lettera non ha sortito alcuna risposta: “Sollecitiamo le parti in causa a darci presto la possibilità di poter discutere congiuntamente delle necessità operative delle imprese di rete – conclude Mondo – per non rischiare che sia poi troppo tardi e che molti cittadini e imprese si trovino in difficoltà proprio in un momento così cruciale, dove ci sentiamo ancor di più, come intero comparto, di dover continuare a fornire un importante contributo sociale in un momento estremamente difficile per il nostro paese”.
Ma nel pomeriggio il Commissario Agcom Antonio Nicita in un tweet ha scritto: “Questi temi sono stati recepiti e integrati in uno dei tavoli permanenti di consultazione avviati da Agcom. In giornata saranno pubblicati la lettera di invito che viene inviata, i temi di discussione e le modalità di confronto e comunicazione”.