KASPERSKY LAB

Tablet e smartphone facili prede del cybercrime

Kaspersky: dotata di soluzioni di sicurezza meno della metà delle tavolette e appena il 28% dei cellulari. Rischi anche dall’utilizzo di reti wi-fi non protette

Pubblicato il 18 Mag 2012

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I dati memorizzati sui dispositivi mobile potrebbero facilmente cadere nelle mani dei criminali informatici. E’ questa la conclusione della ricerca condotta da Harris Interactive per conto di Kaspersky Lab che ha censito le abitudini di navigazione di 9000 consumatori negli Stati Uniti, in Europa e in Russia. Il 70% dei possessori di tablet e il 53% degli utenti di telefonia mobile, utilizzano una connessione Wi-Fi hotspot per navigare online.

Secondo i dati raccolti, sembra che molti utenti non siano consapevoli dei pericoli delle reti Wi-Fi gratuite. In particolare, non sono a conoscenza del fatto che i dati trasferiti attraverso i link possono essere facilmente intercettati dai criminali informatici. Questi possono includere anche i dati di login necessari per accedere ai servizi di online banking. Nonostante questo, sempre secondo la ricerca, l’intercettazione dei dati finanziari è la maggiore fonte di preoccupazione per circa il 60% degli utenti. Il problema si aggrava dal momento che i dispositivi mobile sono in genere meno protetti da accessi non autorizzati rispetto ai Pc.

Dall’indagine è emerso anche che meno della metà dei tablet e solo un quarto dei telefoni cellulari/smartphone (28%) è dotato di soluzioni di sicurezza . Allo stesso tempo, l’82% degli utenti ha un software antivirus installato sul proprio Pc di casa. Questo nonostante siano disponibili sul mercato applicazioni mobile come Kaspersky Mobile Security, pensato proprio per la protezione dei dispositivi e delle informazioni.

I tablet, invece, vengono utilizzati per accedere a Internet soprattutto da casa (49% degli utenti) o in ufficio (39%). Le reti aziendali, di solito, hanno un livello di protezione più elevato e utilizzano un protocollo di crittografia per garantire la sicurezza dei dati trasferiti. Questo, però, non significa che non debbano essere implementate tutte le misure di sicurezza necessarie per proteggere i dispositivi mobile.

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