L’emergenza coronavirus entra anche nel braccio di ferro tra Hp e Xerox : Hp ha invitato gli azionisti a bollare il deal con un no deciso affermando che la fusione, già complessa, potrebbe essere un “disastro” a causa dello shock economico derivante dalla pandemia di Covid-19.
“In queste circostanze e in linea con i nostri doveri fiduciari, riteniamo che non dovremmo dedicare tempo, attenzione e risorse preziose a un dialogo con Xerox su questa proposta di acquisizione”, si legge nella lettera agli investitori di Hp, come riportato da Bloomberg. “Da quando Xerox ha presentato un’offerta non sollecitata, le condizioni globali, sociali, economiche e finanziarie sono radicalmente cambiate. Nonostante questo, Xerox continua a portare avanti la sua offerta e a promuovere i suoi consiglieri per il Cda nel tentativo di forzare la fusione”.
Le avances di Xerox
Xerox ha lanciato la sua prima offerta di takeover di Hp, un’azienda che ha dimensioni tre volte maggiori, a novembre. Fin dall’inizio si è trattato di un’operazione in contanti più azioni. La prima proposta valeva 27 miliardi di dollari, poi alzata a 33,5 miliardi in un’Opa ostile, e infine portata a 35 miliardi, con una valutazione per Hp di 24 dollari per azioni. Xerox ha anche proposto una lista di consiglieri per sostituire l’attuale Cda di Hp.
Hp ha rifiutato tutti i tentativi di Xerox sostenendo che i termini dell’accordo sottovalutano la società. Hp ha anche messo in dubbio la capacità finanziaria di Xerox di sostenere l’acquisizione e ha osservato come la capitalizzazione di mercato di Hp (30 miliardi) superi di gran lunga quella di Xerox (7,8 miliardi).
Xerox questo mese ha indicato che sospenderà il pressing su Hp per via dell’epidemia di coronavirus, ma intende riprendere con il tentativo di takeover non appena il quadro sarà migliorato.
Lo scenario è cambiato
Hp, uno dei maggiori produttori mondiali di stampanti, e Xerox, big delle fotocopiatrici, sono alle prese con un’attività in contrazione. Entrambe le aziende hanno finora reagito tramite programmi di riduzione dei costi. Hp, che ha sede a Palo Alto, California, sta valutando un nuovo piano di ristrutturazione che porterà a ridurre il personale del 16% per la fine dell’anno fiscale 2022, mentre Xerox ridurrà quest’anno le sue spese di 640 milioni di dollari, ennesima cura dimagrante per l’azienda del Connecticut. Unire le forze con Hp, secondo Xerox, potrebbe far risparmiare almeno 2 miliardi di dollari.
Rob Enderle, direttore della società di ricerca tecnologica Enderle Group, ha affermato che l’ammontare dei finanziamenti messi a disposizione di Xerox sono segno di uno “sforzo impressionante” per ottenere un accordo. Tuttavia, trattandosi di un tentativo di acquisizione non richiesto da parte di Hp, l’analista è scettico sul successo del potenziale deal.
Al contrario per Gene Munster, amministratore delegato di Loup Ventures, l’accordo potrebbe invece concludersi sotto la spinta di fattori di mercato e per il pressing di alcuni investitori di entrambe le società. “Penso che l’accordo abbia senso per entrambe le aziende dato che insieme gestiranno i mercati della stampa di fascia alta e bassa”, ha detto Munster. “Poiché il settore cresce lentamente, gli investitori dovrebbero dare il benvenuto all’accordo, dato che i risparmi sui costi dovrebbero consentire agli utili di aumentare più rapidamente dei ricavi”.
Ma le analisi erano state elaborate prima della pandemia. Hp adesso teme un’operazione rischiosa che, in uno scenario di contrazione economica, danneggi ulteriormente le sue attività nei Pc e nelle stampanti.