IL CASO

Riconoscimento facciale, Microsoft rivede i piani

Ceduta la partecipazione nella startup israeliana AnyVision, che avrebbe utilizzato la tecnologia nei posti di blocco ai valichi con la frontiera cisgiordana. Redmond continuerà a sviluppare le soluzioni in proprio e con le aziende che può controllare direttamente

Pubblicato il 30 Mar 2020

Microsoft cederà la sua partecipazione in AnyVision, una startup israeliana specializzata in soluzioni di riconoscimento facciale, e ha dichiarato che non farà più investimenti di minoranza in società che si occupano dello sviluppo di questa tecnologia. La decisione, come riportato da Reuters, segna un deciso cambio di rotta per Redmond, che d’ora in poi si muoverà in questo settore in funzione di determinati principi, a partire da quello che sancisce che il facial recognition deve poter funzionare senza pregiudizi e non deve interferire con le libertà democratiche.

L’indagine condotta sulle attività di AnyVision in Israele

I gruppi per le libertà civili hanno d’altra parte più volte rimarcato che l’adozione da parte della polizia del riconoscimento facciale potrebbe comportare arresti ingiusti e arbitrari e limitare la libertà di espressione. E la scorsa estate hanno stigmatizzato Microsoft per aver partecipato a un round di finanziamento da 74 milioni di dollari per AnyVision. Una mossa, secondo i critici, in contraddizione con i principi dell’azienda. AnyVision, che ha sede nei pressi di Tel Aviv, è finita infatti sotto i riflettori a seguito delle notizie riportate dai media, secondo cui la sua tecnologia veniva utilizzata per sorvegliare i palestinesi che vivevano nella Cisgiordania occupata. Per verificare le indiscrezioni, Microsoft ha assunto l’ex procuratore generale degli Stati Uniti Eric Holder e un team dello studio legale Covington & Burling a cui è stato dato il compito di indagare sui reclami.

Lo studio legale ha scoperto che la tecnologia di AnyVision era effettivamente in uso ai posti di blocco nei valichi di frontiera tra Israele e la Cisgiordania, pur non essendo stato avviato in zona un programma di sorveglianza di massa. Nonostante ciò, Microsoft ha affermato che, a seguito dei risultati delle indagini, ha deciso di abbandonare l’attività di investimento nelle startup del riconoscimento facciale.

La strategia di Microsoft sul fronte del riconoscimento facciale

“Per Microsoft, il processo di audit ha evidenziato la complessità della sfida di essere un investitore di minoranza in una società che vende tecnologia sensibile, poiché tali investimenti generalmente non consentono il livello di supervisione o controllo che Microsoft esercita sull’uso della propria tecnologia”, hanno dichiarato Microsoft e AnyVision in una nota congiunta pubblicata sul sito Web di M12, il fondo di investimenti di Redmond, che non ha ancora calendarizzato il disinvestimento e non ha reso noto chi acquisterà le sue partecipazioni.

Il gruppo ha comunque affermato che non è stato apportato alcun cambiamento al proprio lavoro interno sullo sviluppo delle tecnologie di riconoscimento facciale, che saranno indirizzate ad altri usi, nei contesti commerciali e per il settore pubblico.

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