L’impegno del Governo Monti sullo sviluppo di un’agenda digitale per il Paese è stato accolto con grande favore dall’industria Ict, è tuttavia fondamentale essere consapevoli che l’adozione di una vera agenda digitale richiede lo sviluppo di una strategia basata su un approccio sistemico e su una continuità d’azione pluriennale. L’Italia si trova in grande ritardo e sconta fortissimi vincoli di finanza pubblica che permarranno per molti anni; pertanto non possiamo pensare di colmare il gap in breve tempo e d’altra parte occorrerà attingere a un mix particolarmente complesso di risorse: fondi europei, nazionali, regionali; forme d’investimento pubblico-private e re-impiego delle risorse derivanti dalla spending review. Per quanto attiene alla PA l’auspicio è che si delinei una politica di switch-off dei servizi cartacei o analogici per trasformarli in digitali e sia dia priorità ai progetti e2e abilitanti e interoperabili. Altrettanto prioritaria è la definizione di un piano di sviluppo e implementazione delle grandi piattaforme Paese: Scuola, Sanità e Giustizia.
Nel settore dell’amministrazione fiscale si può rendere più efficace il contrasto dell’evasione collegando in rete l’Agenzia delle Entrate con i misuratori fiscali degli esercizi commerciali. Sul tema Famiglie occorre produrre un grande sforzo per diffondere capillarmente l’uso dei servizi on line per dialogare con tutto il mondo “pubblico” – amministrazione burocratica, scuola, sanità, servizi sociali. Lo sforzo deve essere duplice: si deve favorire l’alfabetizzazione delle categorie sociali più in difficoltà e si deve far comprendere il grande beneficio, anche economico, connesso all’uso dello strumento digitale. Si devono eliminare sia le barriere alla diffusione che i colli di bottiglia che ostacolano l’utilizzo di E-Government, E-Commerce e transazioni elettroniche. Per quanto riguarda le Imprese un primo fondamentale impegno riguarda la R&I per le quali occorre rivedere il sistema degli incentivi prevedendo pochi strumenti che integrino incentivi fiscali automatici, riformando sia gli strumenti che le procedure d’attuazione; le parole d’ordine devono essere: semplificazione, certezza delle risorse e rapidità di erogazione. Altrettanto fondamentale è il tema della formazione ICT nel mondo del lavoro, per la quale si dovrebbero promuovere azioni di sistema attraverso l’uso dei fondi interprofessionali per la formazione continua.