LA FUSIONE

TMobile-Sprint, Mike Sievert a capo del “colosso” wireless

La strategia punta sullo sviluppo delle nuove reti 5G. Prezzi bloccati per il consumatore e concorrenza ai big At&t e Verizon ma anche agli operatori del cavo

Pubblicato il 02 Apr 2020

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T-Mobile Us ha annunciato di aver completato il takeover della concorrente più piccola Sprint: la fusione fa nascere un operatore mobile di dimensioni tali da rivaleggiare con i big delle Tlc americane, At&t e Verizon.

T-Mobile e Sprint hanno annunciato il deal due anni fa. L’operazione è passata attraverso un severo scrutinio dei regolatori federali e statali prima di ottenere il via libera. I due operatori hanno dovuto rinunciare ad alcuni asset, ceduti all’operatore della pay-Tv Dish Network, per garantire l’ingresso di un quarto player sul mercato mobile statunitense e andare avanti con la fusione.

T-Mobile ha affermato che, incorporando la dotazione di frequenze mobili di Sprint, potrà potenziare la sua rete e mettere a disposizione i suoi servizi ai consumatori a prezzi più bassi. Su questo punto alcuni stati Usa hanno mosso causa ai due operatori per bloccare il  deal temendo un aumento dei prezzi per l’utente finale. T-Mobile ha promesso ai regolatori che non alzerà le sue tariffe per i prossimi tre anni.

La fusione cambia anche i vertici aziendali: T-Mobile ha fatto sapere che il suo Ceo, John Legere, lascerà il posto un mese prima del previsto passando le sue funzioni all’attuale Coo Mike Sievert. Legere rimarrà comunque nel Cda.

Nasce un nuovo colosso del wireless

L’accordo tra i due operatori mobili era valutato 26,5 miliardi al momento della proposta (aprile 2018); oggi per gli analisti americani vale oltre 30 miliardi. La nuova telco mobile prenderà il nome di T-Mobile e conta in totale 100 milioni di clienti, come riporta il New York Times.

Per mantenere e, anzi, ampliare la base clienti T-Mobile intende accelerare l’implementazione delle nuove reti e dei servizi 5G e portare i benefici della banda ultra-larga in tutto il territorio Usa. T-Mobile ha dichiarato che lo sviluppo del 5G avrebbe richiesto tempi e costi molto maggiori senza la fusione con Sprint.

L’upgrade delle reti è considerato strategico da T-Mobile per competere in modo efficace con At&t e Verizon, ha dichiarato Sievert. “Manterremo bassi i prezzi e stiamo già creando più concorrenza”, ha sottolineato il Ceo. L’intenzione di T-Mobile è di far concorrenza anche agli operatori del cavo grazie alle nuove reti ultra-veloci.

Due anni per il via libera al deal

Il via libera alla fusione fra T-Mobile e Sprint è arrivato a febbraio. Le due società hanno trovato diversi ostacoli lungo il cammino (il merger è stato proposto ad aprile 2018).

La Federal communications commission ha approvato la fusione tra i due operatori mobili americani solo lo scorso ottobre con il sì dei 2 commissari Repubblicani e del presidente Ajit Pai, molto vicino a Donald Trump, e il no dei 2 Democratici. A luglio era arrivato già l’ok del dipartimento di Giustizia, che ha imposto tuttavia dei “rimedi”, in particolare la vendita del business delle prepagate di Sprint, rappresentato dal marchio Boost Mobile, alla società della Tv via satellite Dish Network. La nuova telco mobile ha dovuto anche fornire a Dish accesso alle sue 20.000 torri mobili e altre infrastrutture. Secondo il dipartimento di Giustizia, grazie ai “rimedi” imposti per aprire il mercato mobile a Dish Network, il merger migliora la concorrenza e rende più veloce il lancio del 5G combinando i due player più “deboli” (rispetto ai giganti Verizon e At&t) per creare un player più forte.

Dopo i rimedi imposti dal regolatore sono tuttavia arrivate le cause di un gruppo di procuratori statali, guidati da New York e California, che sostenevano che il deal avrebbe danneggiato la concorrenza e l’innovazione e provocato un aumento dei prezzi per i consumatori.

Tuttavia, il giudice distrettuale Victor Marrero ha respinto il ricorso dei procuratori statali, osservando che la “debolezza” di Sprint rende sensata la fusione con T-Mobile.

Nuovi dirigenti e tre linee di business

Come comunicato all’ente regolatore di Borsa americano, la Sec, a inizio marzo, i nuovi dirigenti includono John Saw come Executive vice president of Advanced and emerging technologies, che riporta al president of technology Neville Ray.

Nel top management entra anche Abdul Saad come Chief technology officer e Executive vice president, e riporta sempre al presidente della tecnologia Ray.

Cody Sanford è invece il nuovo Chief information and product officer, oltre che vice presidente esecutivo; riporta a Ray. Sanford è fra i dirigenti che hanno guidato l’integrazione di T-Mobile con MetroPCS. Oltre allo sviluppo di prodotto, Sanford e il suo team continueranno a dirigere i sistemi It.

Il nuovo operatore mobile avrà tre rami di business. Jon Freier e Mike Katz di T-Mobile rimarranno nei rispettivi ruoli di capo della divisione consumer e capo della divisione business/wholesale, mentre Dow Draper è stato nominato nuovo Vice presidente esecutivo dei prodotti emergenti e riporta direttamente al Ceo Mike Sievert. 

Il team di Draper lavorerà sulle opportunità di mercato al di là dell’attività core degli smartphone, guidando l’espansione di T-Mobile verso l’offerta broadband e video per il mercato residenziale e alcune tecnologie IoT. Svilupperà anche nuovi modelli di business nell’ambito del digitale e della pubblicità.

Altri dirigenti di Sprint che entrano nel top management della nuova società sono Deeanne King come vice presidente esecutivo e capo delle Risorse umane (Chief Hr officer), e Nestor Cano, l’ex Coo di Sprint, che diventa ora Executive vice president of Integration and transformation e Strategic advisor per il Ceo. 

Sunit Patel, che ha diretto il programma di integrazione pre-merger, lascerà invece la telco dopo il completamento del deal.

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