“Perdita di migliaia di posti di lavoro e di ingenti capitali” oltre a dispersione di “competenze maturate in anni di attività di ricerca e innovazione”. Sono i rischi che stanno correndo le startup italiane, descritti in un appello al Governo da VC Hub Italia, associazione del Venture Capital. Nella lettera si chiedono “interventi urgenti e concreti” per proteggere “l’ecosistema italiano dell’innovazione dalle ripercussioni della crisi legata alla diffusione del Covid-19”.
“In queste settimane di emergenza tutti abbiamo potuto vedere come la tecnologia si sia rivelata fondamentale nel gestire e affrontare al meglio molti aspetti della quotidianità sia delle imprese che delle famiglie – dice Fausto Boni, Presidente di VC Hub Italia -. Dalla formazione a distanza agli strumenti per consentire lo smart working, tutti noi abbiamo beneficiato di soluzioni e servizi pensati, sviluppati e messi a disposizione della collettività proprio dalle startup, che si sono dimostrate una risorsa essenziale per il nostro Paese”.
Altri Paesi in Europa hanno già disposto misure straordinarie a tutela delle startup, dice Boni, “e siamo convinti che non facendolo anche in Italia si rischia di compromettere il futuro del Paese e di migliaia di giovani”.
Le 8 proposte presentate al Governo
Credito d’imposta per la copertura dei costi fissi: previsto un supporto, sotto forma di credito d’imposta, per le startup e PMI innovative che sostengono costi fissi durante l’anno 2020. Il credito d’imposta, determinato su base annuale, spetta nella misura del 50% dei costi sostenuti e può essere fruito, in compensazione, anche tramite “acconti” durante il corso dell’anno 2020. L’impresa determina nel 2021, l’entità del contributo e riversa eventuali ammontare fruito in eccesso.
Emissione di prestiti “convertendo”: ogni startup o Pmi innovativa che, a partire dall’avvio del lockdown, dovesse ottenere investimenti o finanziamenti da investitori in strumenti equity o quasi equity (inclusi bridge financing o versamenti in conto capitale) possa accedere a finanziamenti agevolati della durata di 10 anni, per un ammontare pari a 4 volte l’investimento o finanziamento ricevuto, rimborsabili o convertibili, a discrezione della società finanziata, al maggiore tra il valore dell’equity al momento dell’erogazione e il valore dell’equity alla scadenza, con clausola di rimborso anticipato in caso di cambio di controllo intervenuto nel frattempo.
Rimborsi Iva: viene prevista la possibilità di richiedere a rimborso il credito Iva già a partire dal primo anno di esercizio oltre che infra-annualmente. Viene prevista, inoltre, la possibilità per le società innovative dei settori colpiti dalla “emergenza” (così come identificati nel decreto Cura Italia) di accedere alle modalità di rimborso in via prioritaria (i.e. entro tre mesi dalla richiesta).
Credito d’imposta per attività di ricerca, sviluppo e innovazione: prevista la maggiorazione al 50% della misura del credito d’imposta per attività di ricerca & sviluppo e innovazione, con possibilità di rimborso diretto in luogo dell’utilizzo in compensazione.
Contratti a tempo determinato per i neo-assunti: prevista l’estensione di un anno dei contratti a tempo determinato in scadenza e dei periodi di prova dei neo-assunti.
Contributi a fondo perduto per fronteggiare il Covid-19: prevista la concessione di un contributo a fondo perduto al fine di stimolare le medesime startup e PMI innovative a lavorare su prodotti legati a emergenza CoVid, in tempi rapidi.
Moratoria dei finanziamenti: viene prevista una moratoria temporanea di 12 mesi per le linee di credito in essere tra startup e PMI innovative e banche.
Incentivazione dell’afflusso di capitale e delle acquisizioni di imprese innovative: maggiorate le aliquote di incentivo fiscale relativi agli investimenti a titolo di capitale di rischio nelle startup e PMI innovative. Viene, inoltre, prevista una specifica deduzione dell’intero ammontare investito dalle imprese per l’acquisizione del 100% del capitale di una impresa (startup o PMI) innovativa.
VC Hub Italia e le 70 startup che sostengono l’appello hanno lanciato anche una petizione online che è possibile sottoscrivere collegandosi al link bit.ly/futurosenzafuturo