“Il coronavirus ha fatto esplodere in Italia gli acquisti online e cambierà per sempre i consumi domestici, obbligando le pmi di casa nostra a recuperare il gap digitale con i concorrenti stranieri“. Ne è convinta Mariangela Marseglia, country manager per l’Italia di Amazon, che non nasconde la sua preoccupazione per le piccole e medie imprese “solo un terzo digitalizzate, e una su sette con un fatturato significativo online”.
Intervistata da Repubblica, la manager evidenzia come, anche una volta terminata l’emergenza, i consumatori che si sono abituati a pagare con strumenti digitale ed effettuare acquisti online, difficilmente torneranno indietro: “ci sarà un salto avanti nell’e-commerce ed ecco perché è urgente che le imprese italiane recuperino il ritardo.
Dal suo osservatorio privilegiato sulle vendite in queste settimane di lockdown, la manager ha registrato “una forte impennata iniziale. Poi le misure di sicurezza introdotte nei magazzini hanno rallentato i tempi di lavorazione e ora siamo tornati ai volumi precedenti alla pandemia. Siamo stati costretti a rivedere la politica di vendita privilegiando i prodotti di prima necessità (alimentari e sanitari su tutti)”.
Marseglia ha sottolineato di aver creato “una corsia preferenziale per le consegne agli ospedali nelle regioni più colpite dal coronavirus, dove assicuriamo la consegna con massima priorità”. All’interno dell’azienda “abbiamo dovuto rivedere più di 100 processi – spiega – per garantire la sicurezza ai dipendenti, decidere cosa vendere e cosa no”.
A tal proposito “Amazon ha deciso di garantire un aumento di 2 euro all’ora a tutti i dipendenti, compresi gli autisti dei fornitori, in Usa, Europa e Canada con un investimento di 350 milioni” dice, ricordando la donazione da “3,5 milioni alla protezione civile e alle realtà locali colpite dal virus come Piacenza” e la messa a disposizione gratuita di “molti contenuti digitali per famiglie su prime video e i libri per bambini su kindle”.