IL CASO

Coronavirus e 5G, campagna studiata ad arte?

Il ricercatore Marc Owen Jones ha analizzato 22.000 interazioni su Twitter: “Dietro c’è la regia di uno Stato”. Conferma anche dalla società di analisi Blackbird.AI: “Operazione coordinata con utilizzo di bot”

Pubblicato il 09 Apr 2020

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La teoria complottista – una vera fake news – che sostiene un legame tra 5G e diffusione del coronavirus potrebbe essere non solo una delle tante notizie false che compaiono su Internet e i social media ma una manovra creata ad hoc come nel caso delle elezioni presidenziali americane del 2016.

Marc Owen Jones, ricercatore della Hamad bin Khalifa University in Qatar, specializzato in reti di disinformazione online, ha analizzato 22.000 recenti interazioni su Twitter che menzionavano sia “5G” e “corona” e ha trovato un gran numero di account che mostravano quello che l’esperto ha definito “attività inautentica”. Secondo Jones, questa campagna che associa 5G e coronavirus ha tutte le caratteristiche di un’azione mirata orchestrata da qualche Stato.

“Alcuni di questi account sono un’operazione di disinformazione”, ha affermato Jones.

Campagna orchestrata da uno Stato

Jones sottolinea che questa operazione usa una strategia simile a quella adottata dalla Internet Research Agency russa, che fu dietro a una vasta operazione di disinformazione durante la campagna per le elezioni presidenziali americane del 2016. Tuttavia Jones non ha prove per dire che la Russia sia responsabile di questa operazione di diffusione di fake news; anzi l’esperto non è per ora riuscito a risalire con certezza all’azione di alcuno specifico governo.

La società americana Blackbird.AI, che traccia le campagna di disinformazione su Internet, ha dichiarato nelle scorse settimane di aver misurato un aumento del numero di post sui social media che promuovono la teoria complottista sul 5G. In sole 24 ore, Blackbird.AI ha osservato oltre 50.000 post su Twitter and Reddit su questo tema. La società ha parlato di “impennata di amplificazione non autentica” di post sui social media che collegano 5G e coronavirus e ha ipotizzato ancora una volta una campagna coordinata, anche con l’ausilio di account bot, che manipola le conversazioni online.

L’appello della Gsma a governi e social media

Sulla questione è intervenuta anche la Gsma rivolgendo un appello ai governi di tutto il mondo perché potenzino le misure contro la diffusione delle fake news sul 5G e contro gli atti di vandalismo – come quelli verificatisi in Gran Bretagna – che creano danni alle infrastrutture e rischi per la sicurezza degli ingegneri che lavorano sul campo per garantire il funzionamento delle reti mobili. La Gsma ha anche chiesto ai colossi di Internet, ai social media e ai fornitori di contenuti di aumentare i loro sforzi per rimuovere le fake news che collegano la pandemia di Covid-19 allo standard mobile di nuova generazione.

“L’industria delle telecomunicazioni sta lavorando giorno e notte per mantenere online i servizi di emergenza e quelli essenziali come la sanità e l’istruzione, per consentire alle imprese di continuare a operare e per aiutare familiari e amici a tenersi in contatto”, ha affermato Mats Granryd, direttore generale della Gsma. “È deplorevole che l’infrastruttura critica per le comunicazioni venga attaccata sulla base di false informazioni. Invitiamo le persone ad affidarsi solo alle autorità sanitarie per le notizie sul coronavirus e di non dubitare che la tecnologia sia sicura. Non c’è legame tra 5G e Covid-19″.

Oltre il web: gli atti di vandalismo

Nelle scorse settimane si sono fatte strada in rete una serie di teorie complottistiche sulla correlazione fra 5G e coronavirus. Dopo il clamoroso tweet di marzo di Gunter Pauli, consigliere economico del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e la notizia, altrettanto clamorosa, circolata in Israele e relativa all’improvvisa morte di centinaia di pipistrelli nel paese attribuita alle onde elettromagnetiche delle antenne 5G, nel Regno Unito è dilagata la teoria – una vera e propria fake news – secondo cui le antenne 5G potrebbero avere un ruolo importante nella diffusione dei contagi da coronavirus.

La questione è andata ben oltre i confini del web: numerosi gli atti vandalici nell’area di Birminghan e nel Merseyside, che hanno provocato seri danni alle antenne di telefonia mobile mettendo a rischio la connettività in un momento in cui è necessario garantirla per consentire a molte aziende di continuare a operare in modalità smart working e a milioni di cittadini di accedere alla rete e di comunicare via cellulare.

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