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Data tracing, ecco la “cassetta degli attrezzi” dell’Europa

Anomizzazione dei dati, uso delle app solo su base volontaria, Bluetooth o tecnologie di prossimità per mappare i cittadini, interoperabilità transfrontaliera. Entro fine aprile le autorità sanitarie pubbliche chiamate a valutare l’efficacia delle soluzioni. Gli Stati membri dovranno presentare i loro piani entro il 31 maggio

Pubblicato il 16 Apr 2020

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Una “cassetta degli attrezzi” per aiutare i Paesi dell’Unione europea a gestire l’eventuale uso delle app per il data tracing pensate per il contenimento dei contagi da Coronavirus. Questa la novità appena annunciata dalla Commissione Ue.

Le linee guida serviranno a gestire l’emergenza con un approccio comune sul fronte in primis della privacy ma anche dell’uso delle tecnologie. “Le app di tracciamento dei contatti per limitare la diffusione del coronavirus possono essere utili, soprattutto nell’ambito delle strategie di ripresa degli Stati membri. Tuttavia, una solida tutela della privacy è un prerequisito per l’adozione di queste app. Mentre dovremmo essere innovativi e fare il miglior uso della tecnologia per combattere la pandemia, non scenderemo a compromessi sui nostri valori e requisiti sulla privacy”, commenta il commissario per il mercato interno Thierry Breton. Da parte sua il commissario per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides evidenzia che “gli strumenti digitali saranno cruciali per proteggere i nostri cittadini. Le app mobili possono avvisarci dei rischi di infezione e supportare le autorità sanitarie con la traccia dei contatti, che è essenziale per interrompere le catene di trasmissione. Dobbiamo essere diligenti, creativi e flessibili nei nostri approcci. Dobbiamo continuare ad appiattire la curva e tenerla giù. Senza tecnologie digitali sicure e conformi, il nostro approccio non sarà efficiente”.

Ecco le indicazioni della Commissione Ue in sintesi (scarica qui il documento integrale): le soluzioni adottate devono essere pienamente conformi alle norme Ue sulla protezione dei dati e sulla privacy, in linea con quanto emerso a seguito della consultazione del Comitato europeo per la protezione dei dati; le misure devono essere attuate in stretto coordinamento con le autorità di sanità pubblica; app e soluzioni possono essere utilizzate solo su base volontaria e i dati devono essere rimossi alla fine della fase di utilizzo allo scopo di contenimento del coronavirus; gli Stati devono puntare sulle soluzioni tecnologiche che garantiscono al meglio la privacy e preferibilmente basate sulla tecnologia di prossimità Bluetooth; determinante l’anonimizzazione dei dati ossia non va divulgata l’identità delle persone contagiate ma bisogna limitarsi ad avvisare con alert le persone entrate in contatto o a rischio contagio invitandole ad autoisolarsi o a sottoporsi a tampone/test; le soluzioni devono essere interoperabili in tutta l’Ue in modo che i cittadini siano protetti anche quando attraversano le frontiere; le soluzioni devono essere sviluppate ed erogate tenendo conto della sicurezza informatica e dell’accessibilità.

La cassetta degli attrezzi è stata messa a punto tenendo conto delle migliori pratiche nell’uso della tracciabilità dei contatti mobili e delle app per affrontare la crisi. Il processo però non si ferma qui: gli Stati membri continueranno a collaborare per ideare e perfezionare nelle prossime settimane e mesi l’uso degli strumenti. Questa prima versione delle “linee guida” sarà dunque ulteriormente arricchita alla luce dell’esperienza degli Stati membri.

Entro il 30 aprile, le autorità sanitarie pubbliche sono chiamate a valutare l’efficacia delle app a livello nazionale e transfrontaliero. Gli Stati membri dovranno riferire in merito ai loro piani entro il 31 maggio e rendere le misure accessibili ad altri Stati membri e alla Commissione per una revisione inter pares. La Commissione valuterà i progressi compiuti e pubblicherà relazioni periodiche a partire da giugno e per tutta la crisi, raccomandando azioni o l’eliminazione graduale di misure che non sembrano più necessarie.

IL DOCUMENTO INTEGRALE DELLA COMMISSIONE UE

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