La domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l'Ict
domestico, "pur segnalando il permanere di una dinamica
positiva, conferma la tendenza al ridimensionamento dei tassi di
crescita scesi da valori superiori al 10% della fine del 2008 al
5,2% dell'ultimo mese". A dirlo è l'indicatore dei
consumi Confcommercio, che in una nota spiega che "a tale
andamento ha contribuito sia una minor dinamicità della domanda di
beni che la stagnazione della componente relativa ai
servizi".
Secondo i dati, infatti, anche se la fase più acuta della crisi
economica può ritenersi superata, nel primo trimestre 2009 ancora
non si vedono segnali concreti di un consolidamento del clima di
fiducia e della ripresa dei consumi. La dinamica della domanda
delle famiglie, al netto delle componenti stagionali ed
accidentali, appare ancora connotata da una perdurante incertezza
del dato congiunturale in volume che ad aprile, dopo un mese di
marzo positivo, torna a ridursi seppure in misura marginale
(-0,4%). Tenendo presente che l'Icc impone una lettura dei dati
con la stessa cautela di quelli relativi a marzo, in considerazione
dell'influenza esercitata dal diverso periodo in cui è caduta
la Pasqua negli ultimi due anni.
Va segnalato, prosegue la nota, che a questo dato si è associata,
a maggio, una contenuta inversione di tendenza del clima di fiducia
anche sul versante delle imprese manifatturiere e dei servizi,
orientato a migliori prospettive. "L'estrema incertezza
che caratterizza il quadro congiunturale è confermata – ricorda
Confcommercio – dall'indagine rapida di Confindustria di maggio
2009. Infatti, la produzione industriale ha registrato, dopo il
rimbalzo di aprile, una flessione dell'1,0% in termini
congiunturali a cui si è associata anche una riduzione degli
ordinativi (-1,2%)". La stabilità registrata ad aprile
dall'ICC riflette una sostanziale stasi della domanda sia per i
beni che per i servizi ed evidenzia l'attenuarsi delle
dinamiche negative per quasi tutti i settori considerati.