LA TRIMESTRALE

Ibm, ricavi a -3,4%. Comincia a farsi sentire l’impatto del Covid19

Revenue a 17,57 miliardi e utili a 1,84 dollari per azione: alla fine del primo quarter 2020 Big Blue, che aveva aperto l’anno con segnali ottimistici, deve fare i conti con l’emergenza coronavirus. Il ceo Krishna: “Puntiamo su una strategia di allineamento del portafoglio attorno al cloud ibrido e all’intelligenza artificiale”

Pubblicato il 21 Apr 2020

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Le azioni Ibm sono scese del 4% nella negoziazione di ieri dopo che la società ha pubblicato i risultati del primo trimestre, i quali hanno evidenziato un calo dei ricavi principalmente a causa dell’epidemia di coronavirus. L’azienda ha infatti generato 17,57 miliardi di dollari di fatturato, con un utile di 1,84 dollari per azione, contro l’aspettativa degli analisti che avevano previsto 1,80 dollari di utili per azione e, 17,62 miliardi di dollari di entrate. Il confronto tra i risultati di Ibm con le stime degli analisti non è tuttavia semplice, dato che l’emergenza coronavirus ha avuto un impatto sulle economie di tutto il mondo.

La strategia del nuovo Ceo Krishna

Ibm d’altra parte ha ritirato la guidance finanziaria: solo tre mesi fa la compagnia aveva previsto una crescita dei ricavi e degli utili, insieme a un margine lordo operativo più elevato, ma è chiaro che si tratta di proiezioni difficilmente riscontrabili con la realtà dei fatti. L’utile netto del trimestre è stato di 1,18 miliardi, in calo del 26% su base annua, mentre le entrate sono diminuite del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“Guardando al primo trimestre, fino a febbraio abbiamo seguito le previsioni in linea con le nostre aspettative”, ha dichiarato ieri il responsabile Finance di Ibm Jim Kavanaugh durante una teleconferenza con gli analisti. “Quando siamo entrati nelmese di marzo, la situazione sanitaria e il conseguente distanziamento sociale sono diventati più diffusi. Come prevedibile, abbiamo riscontrato notevoli cambiamenti nelle priorità dei clienti. Il rallentamento è stato più pronunciato nella divisione software, dove la stragrande maggioranza delle transazioni si chiude in genere nelle ultime due settimane del trimestre. Nel secondo quarter Ibm potrebbe intraprendere ulteriori azioni strutturali che dovrebbero generare risparmi sui costi”, ha precisato Kavanaugh.

Alla teleconferenza, secondo quanto riportato da Cnbc, si è collegato anche Arvind Krishna. Il nuovo Ceo di Ibm (che ha preso le redini dell’azienda il 6 aprile, dopo una carriera trentennale che l’ha portato a diventare responsabile del cloud e della ricerca) ha così introdotto una discontinuità con il predecessore Ginni Rometty, che non aveva mai partecipato a quei meeting, e si è impegnato a comparire anche in occasione dei prossimi appuntamenti.

“Il mio approccio è semplice”, ha detto Krishna. “Mi concentrerò sulla crescita del valore dell’azienda. Ciò include un migliore allineamento del nostro portafoglio attorno al cloud ibrido e all’intelligenza artificiale per soddisfare le esigenze in evoluzione del mercato. Continueremo a investire, comprese le acquisizioni. Come si è visto, abbiamo disinvestito su componenti di software e servizi che non erano in linea con le nostre aree di interesse. Questo trend continuerà”.

I risultati del trimestre segmento per segmento

Entrando più nel dettagli dei risultati pubblicati da Big Blue, il segmento dei servizi tecnologici globali di Ibm, che include infrastrutture e servizi cloud oltre che di supporto tecnologico, ha registrato ricavi per 6,47 miliardi di dollari, in calo del 5,9% su base annua. Il segmento a cui fanno capo le piattaforme di elaborazione delle transazioni, applicazioni cognitive e piattaforme cloud e dati come Red Hat ha generato ricavi per 5,24 miliardi di dollari. Le entrate di Red Hat, in particolare, sono aumentate del 18%. “Alcuni clienti hanno deciso di posticipare gli acquisti per l’elaborazione delle transazioni e i clienti al dettaglio hanno messo in pausa le offerte sulle applicazioni cognitive”, ha affermato Jim Kavanaugh. Global Business Services, il segmento a cui fanno capo consulenza, gestione delle applicazioni e servizi di processo, ha generato ricavi per 4,14 miliardi di dollari, in calo dello 0,5% su base annua. I ricavi dei sistemi, dall’hardware e dai sistemi operativi, sono stati pari a 1,37 miliardi. La linea Z di computer mainframe all’interno di Systems è cresciuta del 59% con il proseguimento delle vendite del mainframe z15.

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