“Stiamo collaborando strettamente con Confindustria Digitale sull’Agenda digitale”. L’annuncio è del ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, nel suo intervento all’assemblea di Confindustria. In questo senso Passera ha ricordato l’importanza degli interventi sulle liberalizzazioni e le infrastrutture, inoltre il progetto sulla banda larga e l’azzeramento del digital divide.
E anche il ministro della PA e Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, è pronto a un confronto con Confindustria per attuare al piùpresto gli obbiettivi del decreto Semplificazioni. “Bisogna attuare in tempi certi le semplificazioni introdotte con “Semplifica Italia” e bisogna ragionare al tavolo con imprese ed Enti locali su nuove semplificazioni che introdurremo nel prossimo provvedimento – prosuegue il ministro – Ma bisogna lavorare anche sul piano della trasparenza e della produttività della pubblica amministrazione attuando le norme che ci sono e correggendo quelle che non hanno funzionato. Proprio per questo invito il Presidente Squinzi al Dipartimento per un confronto operativo su Riforma PA e Semplificazioni. Siamo disponibili da subito”.
Il provvedimento sulle semplificazioni contiene iniziative strategiche per la PA digitale: diffusione degli strumenti di sanità elettronica, iscrizioni online per la scuola e l’università, cambio di residenza via Web, gestione “consorziata” dell’IT nei piccoli Comuni.
Questa mattina Squinzi ha commentato positivamente i decreti sui debiti della PA e gli accordi del governo con le banche. Ma ora – ha puntualizzato – vanno attuati con convinzione e determinazione”. Bisogna far sì che “le banche diano attuazione concreta alla moratoria concordata il febbraio scorso nonche al protocollo sottoscritto martedi. I fondi ottenuti a tassi di favore alla Bce devono finanziare gli investimenti e dare liquidità alle imprese a fronte dei ritardati pagamenti della PA. E bisogna «utilizzare di più la grande potenzialità della Cassa depositi e Prestiti”.
Ieri sul tema era intervenuto anche il presidente di Assinform, Paolo Angelucci. “L’esclusione delle 4 Regioni commissariate (Campania, Calabria, Molise, Lazio) dai decreti per accelerare i pagamenti delle pubbliche amministrazioni – aveva commentato – è un’ingiustificata e inaccettabile penalizzazione per le imprese che lavorano in questi territori producendo ricchezza e occupazione”.
“In particolare le imprese IT, le quali sono labour intensive, vengono messe in ulteriore crisi, con rischi importanti sui livelli occupazionali, in quanto già gravate da una una fiscalità penalizzante per il settore Ict (dall’Irap all’Iva più pesante per l’editoria digitale) e da un accesso al credito oneroso – aveva concluso – Chiediamo perciò a Governo e Parlamento che ci sia un ripensamento in modo da eliminare questa palese discriminazione”.