L'INTERVENTO

Aldo Bisio: “Il 5G unica strada per cambiamento, ma c’è il tema investimenti”

Il ceo di Vodafone: “Il traffico sulle reti cresce a un tasso del 60% annuo. Il 4G non può reggere. La società civile deve contrastare le fake news. Massimo impegno delle telco, ma bisogna sostenere il comparto”. E sulla digitalizzazione del Paese: “Doveroso un piano di reskilling nazionale”

Pubblicato il 24 Apr 2020

bisio-aldo-160601150630

Il 5G è l’unica soluzione che i Paesi hanno per cambiamento di passo”: non ha dubbi il ceo di Vodafone Italia Aldo Bisio. Intervenuto al masterclass della Luiss “Saperi pandemici” – ciclo di lezioni online dove esperti di fama internazionale affrontano i temi legati all’emergenza sanitaria – il numero uno di Vodafone ha acceso i riflettori sull’incremento contingente del traffico dati ma soprattutto sul futuro della connettività. “L’incremento dei dati di traffico di settimana in settimana è stato sul fisso del 60% e sul mobile del 30%. Su nessuna altra infrastruttura si è registrato questo incremento di questo tipo. Le reti di Tlc hanno dato grande prova di resilienza ma il trend di crescita è costante e va oltre il Coronavirus. Il traffico sulle reti cresce a un ritmo del 60% annuo e il 4G non può reggere questo trend”.

Ma come fare a spingere la realizzazione delle nuove reti in un momento in cui l’ostruzionismo delle amministrazioni comunali si sta facendo sentire con rinnovato vigore, anche e soprattutto sull’onda delle fake news sul legame fra Coronavirus e 5G? “La società civile – ha risposto Bisio – deve trovare un modo efficace per difendere il 5G dalle fake news. Il 5G non usa frequenze molto diverse dal 4G e i limiti italiani sono molto stringenti. Ma il vero tema sul tavolo è quello degli investimenti: è massimo l’impegno delle telco ma in questo momento, con una crisi di questo tipo, il problema sarà garantire investimenti adeguati”.

Secondo Bisio sono tre i vettori fondamentali:Il remote working assumerà dimensione trasversale coinvolgendo cittadini, PA e imprese. Dovremmo fare dunque un salto di qualità sulle reti. La network resiliency e il cloud acquistano grande importanza e si portano dietro il grande tema della security. Come Vodafone stiamo lavorando in questa direzione”. Secondo punto la digitalizzazione dei processi. “Da digital first dobbiamo passare o a digital only o a digital by design: tutto si digitalizzerà. Questo processo, che registrerà un’accelerazione massima, non riguarderà solo le telco ma tutti i settori”, ha sottolineato Bisio. Terzo l’automazione: “Per garantire la resilienza dei processi l’automazione è determinante. Ma qui c’è il grande tema delle competenze. Stiamo già rivendendo i nostri piani proiettandoli verso un’altra dimensione. Ma dobbiamo considerare che sono almeno una decina di milioni i lavoratori che un Paese come l’Italia dovrà portare a un altro livello di alfabetizzazione digitale”.

E se è vero che la crisi spingerà l’accelerazione sul digitale è anche vero che “il deficit sul gap sarà molto più pronunciato per quanto riguarda le skill con il rischio di rimanere sempre più indietro”. “Vanno coinvolte le istituzioni – ha sottolineato il manager – perché le aziende da sole, al netto delle grandi, e la PA non possono farcela da sole. Un piano nazionale di reskilling è doveroso”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati