STRATEGIE

Google sceglie la trasparenza: nuova policy sulla pubblicità

Le norme per l’advertising politico vengono estese: sarà verificata l’identità di tutti gli inserzionisti. Le regole entreranno in vigore prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo

Pubblicato il 24 Apr 2020

google

Google vuole estendere le regole per la pubblicità politica anche a tutti gli altri inserzionisti in maniera trasversale rispetto a tutte le sue piattaforme. Seguendo la nuova policy, che entrerà in vigore prima negli Usa e poi nel resto del mondo, Google verificherà l’identità dell’inserzionista, che dovrà dare delle conferme circa la propria identità, il proprio business, e dichiarare in quale Paese opera. L’obiettivo di Google è quello di dare ai propri utenti trasparenza, scelta e controllo nell’ambito degli annunci pubblicitari. I consumatori potranno così sapere quale azienda c’è dietro a ogni spot, e in quale Paese si trovi semplicemente cliccando sul pulsante “Perché questa pubblicità?”.

L’annuncio è stato dato dall’azienda tramite un post sul blog ufficiale scritto da John Canfield, che è responsabile per la gestione dei prodotti per l’integrità delle pubblicità. La mossa dell’azienda ha l’obiettivo di contrastare il crescente volume di pubblicità di prodotti realizzati da inserzionisti dubbi, come ad esempio falsi vaccini o false attività commerciali.

“Questo cambiamento – ha detto Canfield – renderà più semplice per le persone capire chi è l’inserzionista dietro alle pubblicità che vedono tramite Google e aiutarli a prendere delle decisioni informate quando utilizzano i nostri sistemi di controllo della pubblicità. Inoltre, questo sistema aiuterà a supportare la salute dell’ecosistema digitale della pubblicità localizzando e limitando i tentativi di alcuni attori malevoli di falsare la loro percezione da parte del pubblico”.

Gli inserzionisti esistenti, quando verrà avviata ufficialmente la nuova politica e una volta che avranno ricevuto la notifica, avranno trenta giorni di tempo per completare il processo di verifica. Se non avranno fornito tutta la documentazione richiesta, Google sospenderà il loro account e quindi la possibilità per i loro ads di essere visualizzati fino a che non termineranno il processo di verifica della loro identità.

Google dal canto suo darà una risposta in positivo o negativo alle richieste di approvazione dell’identità in 3-5 giorni lavorativi, utilizzando un mix di analisi automatiche e operate da esseri umani. I documenti finali, spiega Google, verranno comunque approvati da un operatore umano.

Una volta avviata la nuova politica verrà richiesto in tempi molto brevi l’adempimento a tutti gli inserzionisti presenti sulle differenti piattaforme di Google. Questo potrebbe porre alcuni problemi ad esempio per le aziende che utilizzano sempre degli intermediari. In questo caso Google ha previsto che, per accelerare i tempi, dovranno essere le agenzie di pubblicità a verificare l’identità per conto dei loro clienti.

Questo modello di riconoscimento e registrazione era stato studiato ed è già entrato in vigore per la pubblicità politica ma è già stato applicato da Google anche in alcuni altri ambiti specifici, come ad esempio quello delle pubblicità fatte dalle farmacie e da altri tipi di esercizi commerciali simili. Il nuovo modello che Google ha intenzione di applicare a tutti i suoi inserzionisti è però più approfondito e parzialmente diverso dagli esempi già realizzati in passato, e quindi anche le aziende che avevano già ricevuto l’approvazione dovranno procedere con alcuni passaggi di integrazione addizionale delle verifiche.

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