MOBILITY REPORT

5G, più abbonati del previsto. Ekholm: “Ma i governi garantiscano parità di accesso”

Ericsson rivede al rialzo le stime: nel 2025 utenti a quota 2,8 miliardi. Sarà la Cina a trainare. Ma secondo il ceo la politica dovrà intervenire per spingere gli investimenti e abbattere il digital divide

Pubblicato il 11 Mag 2020

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Il 5G correrà più veloce del previsto: è quanto stima Ericsson, che ha anticipato oggi alcuni dati della nuova edizione del Mobility Report di giugno. L’azienda svedese rivede al rialzo le previsioni del novembre scorso: nel 2025 saranno 2,8 miliardi gli abbonati alla quinta generazione mobile a livello mondiale dai 2,6 calcolati appena qualche mese fa. Sarà la Cina a fare da traino: il Paese ha messo in campo nuovi investimenti per accelerare il roll out delle nuove reti attribuendo al 5G un valore chiave per la ripresa post emergenza Coronavirus.

Anche il 2020 chiuderà al rialzo stando alle nuove rilevazioni: si supererà – ha annunciato Patrik Cerwall, direttore esecutivo dell’Ericsson Mobility Report – il tetto dei 100 milioni di abbonati stimato inizialmente (dai 13 milioni messi a segno a fine 2019). Il nuovo report scatta inoltre la fotografia del traffico sulle reti Tlc durante il periodo del lockdown: registrati incrementi importanti sia sul fronte del traffico dati, con incrementi fino al 20%, sia delle chiamate. Ma i dettagli saranno svelati nell’edizione in via di pubblicazione.

L’evento stampa online di preannuncio degli aggiornamenti ha visto presente anche il ceo mondiale Börje Ekholm il quale ha acceso i riflettori sul valore del 5G in quanto asset della ripresa ed anche sugli interventi necessari affinché se ne possa scaricare a terra il potenziale. “Il 5G sbloccherà il potenziale della Quarta Rivoluzione Industriale e sarà la pietra angolare su cui verrà costruita la relativa competitività di un Paese” ha detto Ekholm evidenziando che i benefici saranno sia per il settore privato sia pubblico indicando in sanità, trasporti e istruzione i settori a maggior potenziale. È essenziale però – ha puntualizzato il ceo di Ericsson – “che la politica sostenga la riduzione del digital divide. I governi dovrebbero garantire a tutti i cittadini e le imprese, in egual misura, di godere dei benefici dell’era del 5G. Ora più che mai, la connettività è fondamentale. Con la diffusione di Covid-19, le reti di telecomunicazioni fisse e mobili sono diventate una parte ancora più grande dell’infrastruttura critica, dimostrando l’importanza della qualità nella connettività”.

Fondamentale l’approccio comune a livello europeo per massimizzare gli investimenti delle telco e di tutta la filiera del 5G: il nodo dello spettro resta ancora da sciogliere considerato che mancano all’appello delle gare ancora diversi Paesi – l’emergenza Coronavirus ha fatto anche slittare la roadmap prevista. E bisognerà ottimizzare anche la quantità di spettro disponibile per favorire il massimo della copertura e dell’operatività sui territori. La qualità della rete – ha ricolrdato il ceo – “è un fattore essenziale”: nell’analizzare la correlazione tra qualità della rete 4G e prestazioni finanziarie è emerso che “la qualità della rete è correlata all’aumento dell’Arpu e alla riduzione del tasso di abbandono. Detto semplicemente, investire nella qualità della rete rende gli utenti felici”.

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