Un testo unico sull’Agenda digitale. Frutto della convergenza delle proposte in chiave bipartisan. Pd-Udc da un lato e Pdl dall’altro lavorano a ritmo serrato per la messa a punto di una proposta parlamentare da sottoporre al governo in vista del Digitalia, il decreto che metterà nero su bianco progetti e roadmap dell’Agenda digitale italiana. I tempi sono stretti e sul cammino c’è la discussione della legge di bilancio la cui approvazione è attesa entro luglio. Probabile dunque lo slittamento del Digitalia almeno a fine agosto, per dare “fiato” al parlamento e consentire ai gruppi di lavoro di definire al meglio il “pacchetto” di proposte.
L’Agenda bipartisan sta convergendo in direzione di un testo snello da cui saranno tenute fuori due questioni: banda larga e copyright. Questioni stroppo delicate e strategiche, da discutere a parte per non rischiare di impantanare la stessa Agenda. Quattro i pilastri dell’Agenda parlamentare: “Promozione della domanda di servizi digitali, switch off dei servizi pubblici, agevolazioni per l’ e-commerce ed educazione digitale attraverso la Tv pubblica”, ha detto Paolo Gentiloni, responsabile del Forum Ict del Pd, in occasione di un incontro organizzato da Reti. In dettaglio, ha spiegato Gentiloni, “riguardo alla promozione della domanda dei servizi digitali stiamo lavorando ad un’ipotesi che preveda una legge annuale per definire di volta in volta nel dettaglio gli obiettivi da raggiungere e quantificare le risorse necessarie ad attuarli”. Secondo Gentiloni il progetto può essere portato avanti ad esempio con le risorse in capo al Cipe: “I soldi necessari, stando ai nostri calcoli, equivarrebbero a meno di quelli che servono ad esempio per la realizzazione di uno svincolo autostradale”.
Riguardo allo switch off dei servizi pubblici ossia della migrazione al digitale Gentiloni annuncia che “il piano fa leva su una roadmap differenziata per singoli servizi e anche per Regioni in modo da garantire il progressivo passaggio al digitale”. La riduzione dell’Iva sull’e-commerce servirà invece a favorire il business online in particolare da parte delle Pmi e consentire all’Italia di recuperare il gap con il resto d’Europa e favorire l’internazionalizzazione. Secondo dati della Commissione Ue solo il 4% dei consumatori italiani compra online da altri Paesi Ue: è il dato più basso rispetto alla media Ue che ammonta al 7%.
Infine la promozione del digitale via tv: “L’obiettivo – spiega Gentiloni – è vincolare il servizio di contratto della Rai all’educazione digitale e allo sviluppo dei servizi su Internet”.