LAVORO

Usa sommersi dalle richieste di sussidi, Amazon e Google in soccorso

Ad aprile 30 milioni di domande da parte dei disoccupati: le amministrazioni di alcuni Stati, tra cui New York e Texas, si sono rivolte alle big tech per aggiornare i sistemi IT e introdurre soluzioni di AI e chatbot

Pubblicato il 12 Mag 2020

Multicloud

Di fronte al boom di richieste di sussidio di disoccupazione stati americani come New York, Rhode Island e Kansas si sono rivolti ai servizi cloud di grandi aziende tecnologiche, con Google e Amazon in prima fila, per gestire il picco di domanda. Lo riporta il Wall Street Journal.

La crisi innescata dall’epidemia di coronavirus ha portato i livelli di disoccupazione alle stelle negli Stati Uniti e oltre 30 milioni di americani hanno fatto domanda per gli aiuti pubblici. Ma i dipartimenti del lavoro statali usano spesso sistemi It obsoleti e sono ora alle prese con call center intasati, siti web in tilt e ritardi nell’erogazione dei sussidi.

Gli Stati Usa aggiornano l’It

Il Rhode Island ha chiesto aiuto a Amazon Web Services per mettersi rapidamente al passo e gestire la mole di richieste. Ora il Labor department del piccolo stato della costa Est usa un sistema che riesce ad accettare 1.000 chiamate al secondo al posto delle vecchie 74 linee telefoniche che lasciavano gli utenti in attesa per diversi minuti.

Anche il Kansas ha aggiornato i sistemi con Amazon e adesso, dicono le fonti statali, è in grado di gestire i call center, i contatti web e le domande di sussidio più rapidamente di altri stati Usa. Il Massachusetts era già cliente di Aws.

New York e Illinois sono invece alcuni degli stati che si sono rivolti a Google Cloud per aggiornare in tempi brevi i sistemi It dei loro dipartimenti del lavoro, come ha rivelato Todd Schroeder, direttore della digital strategy per il settore pubblico di Google Cloud.

Google usa la sua tecnologia cloud unita all’intelligenza artificiale per migliorare le capacità dei siti web degli enti pubblici e automatizzare il più possibile il processo di richiesta e erogazione dei sussidi. Sono state anche realizzate delle chatbot per rispondere alle domande di base del pubblico e alleggerire il lavoro degli addetti ai call center.

La Texas Workforce Commission, che si occupa di una serie di servizi legati al mondo del lavoro per il secondo stato più popoloso degli Usa, si è invece affidata ad Accenture per sviluppare un sistema basato sull’intelligenza artificiale che usa le chatbot per gestire le domande e indirizzarle eventualmente verso gli specialisti in carne ed ossa.

Disoccupazione record negli Usa

Gli Stati Uniti a causa del coronavirus, che ha fatto chiudere i battenti a molte attività, hanno perso ad aprile 20,5 milioni di posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione ufficiale, secondo i dati del Dipartimento del lavoro è salito al 14,7%, più del triplo dal 4,4% di marzo, anche se meno delle previsioni degli economisti. Il tasso di disoccupazione reale, che considera i lavoratori che non cercano un’occupazione e i lavoratori part-time, è schizzato al 22,8%, il più alto mai registrato nella storia degli Stati Uniti dall’epoca della Grande Depressione degli anni Trenta

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