Appello di Confindustria Digitale per un copyright armonizzato a livello Ue. “La direttiva copyright ha avuto un lungo processo di approvazione, accompagnato da un acceso dibattito, che ha prodotto soluzioni che contemperano in maniera equilibrata le diverse esigenze di tutela che una moderna legislazione sul copyright deve necessariamente assicurare – ha spiegato Alessandro Picardi, presidente dello Steering Committee Digital Single Market di Confindustria Digitale, nel corso dell’audizione tenutasi al Senato sulla Legge di delegazione europea – Questo importantissimo risultato deve essere preservato attraverso una implementazione armonizzata da parte dei Paesi dell’Unione”.
“Avere un quadro regolatorio armonizzato a livello comunitario è una priorità per la costruzione del mercato unico digitale – ha continuato Picardi – A tal fine la Commissione Ue sta predisponendo linee guida per il recepimento con l’obiettivo di prevenire la proliferazione di soluzioni nazionali non armonizzate ai principi della direttiva, sotto la spinta di divergenti posizioni espresse dagli stakeholders, come sta accadendo attualmente in Francia, primo paese europeo ad aver trasposto parte della direttiva nella propria legislazione nazionale”.
Picardi ha poi sottolineato che mantenere un forte coordinamento a livello europeo del processo di recepimento sia la migliore garanzia di realizzare una norma nazionale coerente con i principi fondamentali sanciti dalla Direttiva, “ispirata – ha spiegato – ai principi di ragionevolezza, proporzionalità, al divieto di obbligo generale di sorveglianza, che altro non sono che dettami generali dell’ordinamento, ormai consolidati anche nella giurisprudenza comunitaria”.
Secondo il manager, in particolare, occorre giungere a soluzioni equilibrate sui temi delle eccezioni ed estrazioni ai fini data mining, alla protezione delle pubblicazioni di carattere giornalistico ai fini dell’utilizzo online e all’utilizzo di contenuti protetti da parte dei prestatori di servizi di condivisione dei contenuti online.
“Abbiamo sempre sostenuto – ha concluso il presidente dello Steering Digital Single Market di Confindustria Digitale – che creatività e cultura siano valori che dobbiamo difendere e che non sono messi in pericolo dalle nuove tecnologie, che, al contrario, ne moltiplicano le possibilità di sviluppo. Le tecnologie digitali hanno la capacità di ampliare enormemente la fruizione dei contenuti culturali e i mercati ad essi connessi, così come oggi stanno dimostrando nell’assicurare la continuità del lavoro e della produttività e la vita sociale degli italiani tramite lo smart working, l’e-learning, le piattaforme di video conferenza e formazione a distanza”.