Nokia ha annunciato un’operazione di riacquisto di obbligazioni (Notes) per un valore di 150 milioni di euro tra quelle ancora in circolazione e con scadenza a marzo 2021. L’operazione contribuisce alla ristrutturazione delle finanze in un momento in cui il vendor finlandese è a corto di liquidità. L’azienda ha già tagliato il dividendo dopo il warning sugli utili a ottobre al fine di preservare il contante. Il riacquisto di Notes viene di solito usato dalle imprese per gestire le passività finanziarie e il costo del finanziamento del debito.
“Siamo soddisfatti di aver pre-finanziato il pagamento dei prestiti con scadenza al 2021 e al 2022 in linea con la nostra gestione prudente della struttura di capitale“, ha affermato il Chief financial officer Kristian Pullola.
Focus sugli investimenti in R&D
Pullola ha sottolineato che Nokia sta posizionando la propria attività in modo da continuare a finanziare la ricerca e lo sviluppo necessari per competere nell’industria delle telecomunicazioni.
Nokia ha detto di aver accettato il 66% delle obbligazioni messe all’asta; l’operazione è stata gestita tramite Barclays Bank, Citigroup Global Markets, Goldman Sachs International e Nordea Bank. Altre obbligazioni con scadenza a marzo 2021 e del valore di 350 milioni di euro resteranno circolanti dopo aver erogato il corrispettivo in denaro.
La scorsa settimana Nokia ha emesso due nuovi bond denominati in euro e a tasso fisso, raccogliendo un totale di 1 miliardo di euro.
Il piano di ristrutturazione
Nei risultati del primo trimestre 2020 pubblicati a fine aprile Nokia ha riportato flusso di cassa negativo di 6 milioni di euro, ma le perdite si sono ridotte dai 446 milioni di euro del primo trimestre 2019 a 117 milioni. Il risultato si deve sia alla vendita di attrezzature per le nuove reti di telefonia mobile 5G (70 accordi commerciali già siglati per 21 reti), ma anche al piano di contenimento dei costi in atto. Il fatturato del primo trimestre è in calo del 2,4% a 4,9 miliardi di euro, mentre anno su anno il margine operativo è cresciuto del 3,6%.
“I buoni risultati del primo trimestre di Nokia hanno mostrato un miglioramento complessivo della redditività rispetto all’anno precedente – ha spiegato il ceo Rajeev Suri (che da settembre sarà sostituito da Pekka Lundmark) -, mentre i nostri sforzi di trasformazione e di riduzione dei costi hanno cominciato a dare i loro frutti”.
A gennaio il fornitore finlandese ha annunciato il taglio di 180 posti di lavoro in Finlandia, la maggior parte nella sede centrale di Espoo. I tagli permetteranno di centrare l’obiettivo di riduzione dei costi operativi per 500 milioni di euro entro fine anno e di potenziare gli investimenti in 5G e digitalizzazione. Nokia impiega 6.000 persone in Finlandia e ha sottolineato che i tagli non avranno alcun impatto sullo sviluppo dei prodotti per il 5G nel suo stabilimento principale di Oulu.
Nella trimestrale presentata a ottobre Nokia ha comunicato un fatturato di 5,69 miliardi di euro, in crescita del 4%, e un utile netto di 82 milioni di euro, trainato dalla domanda di soluzioni 5G. Tuttavia,nonostante i risultati positivi del terzo trimestre, il gruppo ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per l’intero esercizio 2019 e per l’esercizio 2020 principalmente a causa della “pressione sui margini e degli investimenti aggiuntivi in 5G e in digitalizzazione”.