Il 2012 è un “anno difficile” a causa del calo dell’attività tradizionale di Poste italiane: quello della corrispondenza. Lo ha affermato l’amministratore delegato del gruppo, Massimo Sarmi, ascoltato in commissione Industria del Senato, aggiungendo che si punta a nuovi servizi per garantire “l’equilibrio”. Il calo del settore tradizionale è dovuto in parte al processo di liberalizzazione ma soprattutto, ha osservato, alla “spinta verso la comunicazione elettronica”.
“Anche la Pubblica amministrazione – ha aggiunto – incoraggia l’uso della informatizzazione”. Quindi, con una riduzione da 8 a 5 miliardi di pezzi di corrispondenza e le prime stime che indicano un ulteriore -10% quest’anno, questo settore tradizionale è diventato “di minoranza” rispetto agli altri.
La soluzione per mantenere l’equilibrio è quella di “compensare le lettere che stanno diminuendo rapidamente e progressivamente con altre attività di servizio, o delle Poste o in partnership con aziende e rami della Pubblica amministrazione o servizi messi a gara” come nel caso del censimento o dei messi per Equitalia.
“L’equilibrio fino ad oggi è stato mantenuto” ma, ha aggiunto Sarmi, “se non avessimo adottato modelli diversificati, di cui alcune componenti sono ancora all’inizio nella generazione di valore, difficilmente riusciremmo a mantenere questo equilibrio”. Tra i nuovi servizi, oltre al settore finanziario e assicurativo, Sarmi ha ricordato le potenzialità del cloud computing e l’attività di Poste mobile.