Un nuovo modello di trasporto pubblico che permetta, attraverso la sperimentazione di soluzioni innovative, di garantire le distanze sociali tra i cittadini e gestire i nuovi flussi di traffico urbano.
È questo l’intento del primo bando sulla smart mobility, lanciato nell’ambito del programma Smarter Italy: favorire la ripresa sociale ed economica del Paese dopo l’emergenza Covid-19, programmare più spazi per la mobilità su mezzi alternativi alle autovetture e far fronte ad una accresciuta esigenza del trasporto di merci dell’ultimo miglio riducendo gli spostamenti dei consumatori.
La sperimentazione delle soluzioni sarà condotta nel territorio dei Comuni già coinvolti nella fase di definizione dei fabbisogni: Bari, Cagliari, Catania, Genova, L’Aquila, Matera, Milano, Modena, Prato, Roma, Torino, e includerà alcuni borghi e città di minore dimensione, che ben rappresentano le caratteristiche demografiche del nostro Paese.
Il programma Smarter Italy, strumento di realizzazione degli obiettivi del Protocollo d’intesa per l’attuazione di una politica di innovazione basata sulla domanda pubblica, firmato dai Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Università e della Ricerca e dal Ministro dell’Innovazione Tecnologica e della Digitalizzazione, lancia dunque la sfida a imprese, startup e centri di ricerca.
L’Agenzia per l’Italia Digitale, stazione appaltante del programma, ha pubblicato il 5 maggio sulla Gazzetta ufficiale europea l’avviso di avvio della consultazione di mercato sul tema “Smart Mobility”. La consultazione apre la Pubblica Amministrazione al confronto con gli operatori di mercato, per acquisire tutti gli elementi utili per la preparazione della gara, in un dialogo aperto che coinvolge imprese, startup, centri di ricerca, associazioni del terzo settore.
Al termine della consultazione partirà la gara d’appalto innovativo da circa 20 milioni di euro, finalizzata alla ricerca e allo sviluppo di nuovi strumenti che consentano di prevedere e gestire i flussi di traffico, di soluzioni per soddisfare le esigenze di mobilità delle aree a domanda debole o meno popolate, per il miglioramento della mobilità delle merci nelle città, di merci e persone nei centri storici e nei borghi.
Cos’è Smarter Italy
Il programma Smarter Italy è stato avviato dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Agid, con l’obiettivo di accelerare la crescita del Paese attraverso l’utilizzo degli appalti innovativi. Ad aprile 2020, con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa per l’attuazione di una politica di innovazione basata sulla domanda pubblica, tra il Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro dell’Università e della Ricerca e il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, si dà ulteriore spinta al programma.
Attualmente Smarter Italy ha una disponibilità di 50 milioni di euro per finanziare gare d’appalto che hanno lo scopo di soddisfare i fabbisogni d’innovazione espressi dalla Pubblica Amministrazione. La dotazione finanziaria potrà essere integrata con ulteriori risorse provenienti dai soggetti che sceglieranno di aderire al programma.
Il programma intende migliorare la qualità della vita dei cittadini, innovare il contesto imprenditoriale del territorio nazionale e generare un impatto rilevante sull’efficienza della Pubblica Amministrazione.
Smarter Italy nasce con il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 31 gennaio 2019 e diviene operativo con la convenzione tra Mise e Agid per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente.
Nell’ambito della convenzione, il Mise e gli altri soggetti si avvalgono della collaborazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale per selezionare i progetti innovativi presentati dal mercato. L’Agenzia, in particolare, valuta i fabbisogni espressi dalle pubbliche amministrazioni secondo criteri generali di accessibilità, innovazione e scalabilità e svolge il ruolo di centrale di committenza nelle gare d’appalto.
Alle gare potranno partecipare tutti gli operatori di mercato: start-up, università, centri di ricerca.
Smart mobility, l’accordo Mit-Mid
Il protocollo di intesa tra la ministra per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano e quella Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli mira a sostenere la ricerca applicata, sperimentazione, definizione di prototipi,individuazione e formazione di nuove professionalità nell’ambito dei veicoli e mezzi di trasporto innovativi a guida autonoma e connessa. L’accordo incentiva la collaborazione e il partenariato tra le istituzioni pubbliche, le imprese, le università, gli enti di ricerca.
“Questo protocollo d’intesa – spiega la ministra Pisano -ha l’obiettivo di favorire la ricerca italiana, la collaborazione tra istituzioni pubbliche e private e la formazione di nuove professionalità. Contribuisce a creare prospettive per la crescita del settore automobilistico italiano e per il futuro professionale dei nostri giovani. Grazie alle ricerche e alle sperimentazioni nazionali e internazionali, è concreta la possibilità che nei prossimi anni veicoli e mezzi a guida autonoma circolino sulle nostre strade. E’ quindi necessario che le istituzioni pubbliche accompagnino ed indirizzino il processo di ricerca”.
Secondo Pisano è indispensabile che lo facciano in modo da conservare e rafforzare un ecosistema adatto allo sviluppo economico e tecnologico, alla tutela di diritti e doveri sia sociali sia individuali, alla qualità della vita di tutti a cominciare dai soggetti deboli. “In questo contesto – aggiunge – vanno valorizzate le capacità tecniche e professionali esistenti e vanno attratti investimenti di imprese al momento attive altrove o da creare. Le infrastrutture tecnologiche (connettività veloce e cloud) e i dati (dalla raccolta e analisi fino all’elaborazione tramite intelligenza artificiale) permettono mobilità utile a esigenze sociali, tanto più in questa fase di emergenza dovuta al Covid-19”.
Il protocollo di intesa è il primo atto di una collaborazione più ampia che prevede, fra l’altro, avvisi pubblici rivolti ai soggetti interessati a sviluppare modalità alternative di mobilità. Sia in termini di offerta (sperimentazione, sviluppo industriale) sia di domanda, promuovendo l’ecosistema del veicolo autonomo, connesso, ecologico e condiviso
“Innovazione e digitalizzazione, oggi più che mai, giocano un ruolo fondamentale nelle nostre vite – puntualizza De Micheli – Hanno reso possibile il cambiamento e ci guidano verso il futuro. Un futuro nel quale il progresso tecnologico è e sarà uno degli strumenti fondamentali per rispondere ai nuovi bisogni delle persone. A noi come Governo, a me in particolare come Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il compito di leggere questi nuovi bisogni, interpretarli e codificarli per poi consentire alle imprese di fornire le giuste risposte. Solo così il pubblico potrà svolgere quel ruolo di acceleratore e di vero motore dei processi di crescita, al servizio del Paese e a fianco di importanti filiere industriali”.