L'EX AD DI ZAN

Medio Oriente, Al Barrak: “I governi cedano la maggioranza nelle telco”

L’ex ad dell’operatore kuwaitiano Zan sottolinea la necessità di aprire il mercato ai privati: “Solo così si rafforza un settore fortemente competititivo e in crisi di fatturato”. E sulle authority dice: “Non sono autonome”

Pubblicato il 30 Mag 2012

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I governi del Medio Oriente devono cedere le loro partecipazioni detenute nelle società di telecomunicazioni per aiutare il consolidamento di un settore caratterizzato da una forte competizione e da una diminuzione dei ricavi voce. Ne è convinto Saad Al Barrak, ex ad di Zan, società del Kuwait, e ora a capo di Ila-Group, una società di investimenti che opera nelle tlc.

“In questa parte del mondo abbiamo un problema – ha sottolineato davanti a una platea di giornalisti – ovvero che la maggioranza delle quote delle telco è di proprietà dei governo”.

“E’ la politica – ha puntualizzato – non l’economia a decidere il futuro di queste società. Penso che il primo passo che dobbiamo fare è quello di privatizzare i grandi operatori regionali e lasciare che sia il settore privato a guidarle”.

“Siamo nell’era della primavera araba: o si cambia o si muore – ha ricordato – I governi cercheranno di aggrapparsi a quello che per loro rappresenta una macchina di soldi, ovvero le società di Tlc, ma è un atteggiamento sbagliato. Si possono fare più soldi e recuperare più valore se solo se queste realtà passano in mano ai privati”.

Secondo i dati Zawya.com, Saudi Telecom Co. è per l’83,6% è di proprietà del governo, mentre Etilasat che opera negli Emirati Arabi Uniti è controllata al 60% dallo stato. Qatar Telecom è per il 63% di proprietà del governo del Qatar e di altre istituzioni governative. Infine Kuwait Zain è per il 24,61% di proprietà della Kuwait Investment Authority, fondo sovrano del paese.

Al Barrak ha aggiunto che il settore delle tlc in Medio Oriente ha bisogno di una profonda trasformazione di mentalità, di cultura e competenze per competere non solo sul prezzo, ma sul valore, e per portare servizi e applicazioni di qualità al cliente.

Il manager ha inoltre sottolineato la necessità che le autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni diventino più autonome. “Penso che le autorità di regolamentazione nella regione siano simbiotiche con il governo – ha spiegato – E non, come dovrebbero essere un’istituzione indipendente che regola un mercato libero e neutrale”.

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