L'APPELLO

Telco europee: “Indispensabile rivedere le regole del settore”

I ricavi stanno scendendo ma bisogna spingere gli investimenti. Gambardella (Etno): “Una normativa più leggera incentiverebbe gli operatori ad investire di più nella fibra”

Pubblicato il 30 Mag 2012

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Nonostante la crescita esponenziale del traffico dati sulle reti fisse e mobili, i ricavi complessivi del settore europeo delle tlc sono scesi dell’1,4 per cento nel 2010 e del 2 per cento nel 2011. Sono necessari nuovi investimenti e nuovi modelli business per invertire questo trend, ma la Commissione europea ed i regolatori nazionali dovrebbero adattare la regolamentazione del settore cosi da spingere i market player ad investire di più. Questo è il messaggio principale che emerge della Conferenza organizzata oggi a Bruxelles da Etno, l’associazione europea degli operatori di telecomunicazioni.” In Asia e negli Stati Uniti la concorrenza avviene sulla base dell’innovazione. In Europa, la regolamentazione troppo intrusiva spesso blocca l’innovazione.

“Questa situazione crea un paradosso: bloccare l’innovazione blocca la concorrenza – ha detto Luigi Gambardella, chairman di Etno, nel suo speech di apertura del regulatory summit – Pertanto i profondi cambiamenti nell’industria dovrebbero comportare cambiamenti nella regolamentazione del settore. L’industria conferma il suo impegno ad investire ma si aspetta che la Commissione europea ed i regolatori affrontino una revisione delle politiche regolatorie che tenga conto dei mutamenti nel mercato”.

Sulla questione degli incentivi agli investimenti nello sviluppo della fibra, è intervenuto un rappresentante della società di consulenza Charles River Associates, consulente della Commissione europea per uno studio sui prezzi dell’accesso regolato, evidenziando che una riduzione dei prezzi di accesso alle reti in rame scoraggerebbe gli investimenti degli operatori in fibra.

“Il settore delle telecomunicazioni in Europa è ad un bivio – ha sottolineato Daniel Pataki, direttore di Etno – Gli operatori devono passare da modelli basati sulla voce a quelli basati su dati, al fine di monetizzare il rapido aumento del traffico dati e invertire la tendenza del calo delle entrate. È tempo di valutare se le norme regolamentari siano adatte alle nuove realtà, in modo che tutti gli operatori del settore delle telecomunicazioni nell’Ue possano beneficiare di una maggiore flessibilità per sviluppare nuovi modelli di business e applicazioni, in linea con le esigenze dei consumatori. E’ il momento per gli operatori del settore di collaborare valorozzando ciò che abbiamo in comune piuttosto che ciò che ci differenzia. Queste sono le condizioni per rendere il nostro settore più forte e competitivo sulla scena mondiale”.

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