ULTRABROADBAND

Elettrosmog, Hanssen (WindTre): “Per spingere il 5G necessaria armonizzazione”

Il Cto dell’azienda guidata da Jeffrey Hedberg: “Occorre semplificare le leggi sulle installazioni e agire sui limiti Emf per spingere il roll-out delle nuove reti che faranno crescere l’Italia”

Pubblicato il 20 Mag 2020

Hanssen-Benoit

L’Italia ha bisogno di reti ultrabroadband e del 5G per la ripresa economica nella fase post-coronavirus e per agevolare il roll-put delle nuove reti è essenziale semplificare e armonizzare le norme che regolano le installazioni e adeguare i limiti nazionali sulle emissioni elettromagnetiche agli standard europei. Lo ha dichiarato Benoit Hanssen, Cto di WindTre, azienda guidata dal Ceo Jeffrey Hedberg, in un’intervista al Sole 24 Ore.

Limiti troppo vincolanti sull’elettromagnetismo

Hanssen ha ricordato che nelle ultime settimane la rete ‘Top Quality’ di WindTre con circa 20 mila siti ‘5G Ready’, inaugurata proprio poco prima dell’emergenza, “ha garantito con continuità assoluta i servizi voce e dati, anche da un punto di vista qualitativo, e ci ha consentito di fronteggiare al meglio l’aumento di traffico registrato, una crescita, peraltro, attesa durante tutto il 2020″.

È in questo scenario, ha precisato Hanssen, che è essenziale favorire la diffusione dell’ultra-banda larga e del 5G in particolare, che rappresenta “una grande opportunità e una garanzia di crescita del Paese”.  Di qui la necessità della semplificazione normativa e dell’innalzamento dei limiti EMF.

Le fake news sul 5G

Hanssen si è detto anche preoccupato per i Comuni che hanno detto “no” agli impianti di quinta generazione, conseguenza di teorie e notizie senza alcun fondamento scientifico sull’elettrosmog. Anche sulla correlazione fra il 5G e la diffusione del Coronavirus sono circolate sui social network delle vere fake news. Tutto ciò ha sortito atti di vandalismo e minacce di vario tipo nel nostro Paese e all’estero.

“Va ribadito”, ha sottolineato il Cto di WindTre, “che nel settore, sono stati investiti, nell’ultimo decennio, ben 90 miliardi, di cui 13 per le frequenze, ma con gli attuali vincoli e i rallentamenti, c’è il rischio di non poter offrire il 5G ovunque,  in contraddizione con la pressante richiesta di abilitare le persone a lavorare e a studiare da remoto”.

Sul fronte della fiber to the home (Ftth) WindTre prosegue con il piano di estensione su tutto il territorio nazionale. “Anche in un momento così delicato, abbiamo continuato a raggiungere numerose città per soddisfare l’elevato bisogno di connettività. Cittadini e imprese”, ha concluso Hanssen, “possono così usufruire di servizi digitali all’avanguardia, assicurati dalla nostra fibra Top Quality Network”.

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