Alibaba investirà 10 miliardi di yuan, pari a 1,4 miliardi di dollari, in una serie di sistemi di intelligenza artificiale e di gestione della internet of things che faranno capo ai suoi smart speaker Tmall Genie.
L’investimento verrà utilizzato per aggiungere sempre più contenuto nei servizi attivabili tramite i Tmall Genie e per sviluppare una tecnologia proprietaria dedicata. I Tmall Genie sono stati lanciati nel 2017, e possono interagire con gli utenti attraverso una interfaccia vocale per suonare la musica, dare le previsioni del tempo e altre funzioni simili, in maniera non dissimile dagli Echo di Amazon e dagli Home di Google, nessuno dei quali però è commercializzato in Cina. In questo settore del mercato cinese infatti Alibaba compete principalmente con i prodotti di Baidu e di Xiaomi.
Inoltre, Alibaba ha annunciato anche il lancio di una versione da 77 dollari dei suoi smart speaker che comprende anche un display da 10 pollici: si tratta di un apparecchio simile al Portal di Facebook (anch’esso non commercializzato in Cina) commercializzato dal 2018 ma che in Occidente è stato molto utilizzato solo di recente come strumento per fare videochiamate durante la pandemia e il conseguente lockdown.
Secondo Canalys nel corso del 2019 Alibaba ha spedito ai consumatori cinesi 16,8 milioni di smart speaker, mentre Baidu ne ha spediti 17,3 milioni.
Il futuro del mercato degli smart speaker è diventato improvvisamente molto più importante e roseo a causa del lockdown provocato dalla pandemia da coronavirus. Secondo Abi Research, nel corso del 2020 l’utilizzo dei device sarà sempre più diffuso come effetto delle misure di distanziamento sociale imposte per il contenimento del contagio.
La necessità del telelavoro e la raccomandazione di evitare di toccare le superfici condivise in casa per non favorire il contagio da coronavirus daranno un boost al mercato della smart home e degli oggetti connessi dotati di controllo vocale, dalle luci agli elettrodomestici. Per questo, nel corso del 2020, le vendite di dispositivi per il controllo vocale cresceranno a livello globale di quasi il 30% rispetto al 2019, nonostante il mercato cinese sia stato duramente rallentato dalla gestione dell’emergenza durante il primo trimestre 2020.
Secondo Jonathan Collins, direttore della ricerca Abi “il controllo vocale si rivelerà il cavallo di Troia dell’adozione diffusa di sistemi di smart home. Una maggiore comprensione della tecnologia e soprattutto il cambiamento di abitudine e l’esperienza supporteranno una maggiore richiesta da parte delle famiglie”.