Il fondo di investimento americano Kkr ha stretto una partnership con l’imprenditore Franek Sodzawiczny per creare un’azienda dei data center in Europa. La nuova società si chiama Global technical realty (Gtr) e fornirà data center build-to-suit per le grandi aziende del cloud presenti nel nostro continente. Kkr sta dispiegando a pieno le sue forze finanziarie: investirà 1 miliardo di dollari in capitale di rischio nella nuova società e potrebbe contribuire con nuovi fondi in futuro per aiutare Gtr a sviluppare e costruire i centri dati.
Nel fondo Kkr siede un italiano di rilievo: Diego Piacentini. L’ex Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale è infatti senior advisor di Kkr per tre specifiche aree di “competenza”: tecnologie, media e Tlc.
Sodzawiczny, fondatore e ceo di Zenium Data Centers e co-fondatore e Cdo di Sentrum, sarà il Ceo di Gtr.
Domanda di servizi cloud in espansione
Kkr progetterà e svilupperà una tipologia di data center che risponde alle esigenze dei fornitori di servizi cloud hyperscale. In questa attività sarà affiancata dal contractor europeo Mercury Engineering. Nel modello “build-to-suit” il proprietario di un immobile o sviluppatore costruisce in base alle specifiche del cliente un edificio o infrastruttura che il cliente poi o compra o affitta.
Oltre al finanziamento del debito, l’impegno di Kkr dovrebbe sostenere lo sviluppo di asset e altri investimenti di Gtr per un valore di 2,5 miliardi di dollari. Ciò aiuterà la nuova società a cogliere le opportunità di una pipeline di vendita molto attiva dove la domanda di servizi di data center forniti da terze parti continua a espandersi.
Il management di Gtr includerà anche Martin Carroll, ex Lead director, Emea Data Center Advisory, di JLL; Mark Trevor, ex socio e direttore Emea Data Center Transaction and Advisory di Cushman & Wakefield; e Tom Sodzawiczny, ex direttore associato per i Capital Markets di Colliers International.
La trattativa con Tim per le torri
Il fondo Kkr prosegue nel frattempo la trattativa esclusiva con Tim per per la valorizzazione della rete fissa passiva. Si ragiona su un controvalore dell’infrastruttura di 7,5 miliardi (di cui 3,2 miliardi di debito). Dopo la recente assemblea degli azionisti, cui è seguita una riunione del Cda, Tim ha fatto sapere che prosegue la trattativa sulla joint-venture con il fondo Kkr per la gestione della rete secondaria e lo sviluppo dei collegamenti in fibra. Secondo quanto annunciato dall’Ad di Tim Luigi Gubitosi le trattative “dovrebbero concludersi entro l’estate”.
Kkr ha già una presenza importante nel mercato delle torri europee: a dicembre 2018, insieme con la francese Altice, il fondo americano ha dato vita a Hivory, la più grande tower company indipendente di Francia, la terza in Europa. La creazione di Hivory ha fatto seguito all’acquisizione da parte di Kkr di una partecipazione del 49,99% in un portafoglio di oltre 10.000 torri di Altice. La partita in corso nel nostro paese sul fronte torri sarebbe un nuovo tassello nella strategia del fondo di investimento.