È Open Fiber la società con cui il quarto operatore mobile Iliad si prepara a stringere un accordo per lo sbarco nel mercato del fisso. È quanto sostiene Milano Finanza segnalando che fra i due attori sono in corso trattative avanzate. In un’intervista a CorCom nei giorni scorsi il numero uno della telco, Benedetto Levi, ha annunciato che “rispetto all’idea iniziale, ci stiamo avvicinando al lancio del fisso” pur puntualizzando che “per il 2020 la nostra priorità resta il mobile”.
Levi ha raccontato a CorCom che la società sta intanto rilegando con la fibra la stragrande maggioranza dei siti “per avere una rete davvero all’avanguardia e tarata sulle crescenti esigenze di banda”. E che “c’è anche una grande richiesta sul fisso da parte della nostra base di utenti mobili. In Italia, peraltro, lo sbarco sul mercato fisso non richiede grossi investimenti iniziali considerate le offerte wholesale da parte di Tim, Open Fiber e Fastweb”. Ma il cerchio, secondo quanto scrive MF si starebbe stringendo su Open Fiber.
La società guidata da Elisabetta Ripa chiarisce intanto la propria posizione in merito alla sanzione da circa 1 milione di euro da parte di Infratel, la in-house del Mise guidata da Marco Bellezza, sui ritardi relativi alla progettazione delle infrastrutture nelle aree bianche ma soprattutto sull’inchiesta di Report proprio sui ritardi del Piano Bul. Sul sito Bandaultralarga.Italia.it è operativa da alcune settimane la dashboard voluta dal Cobul e messa a punto grazie ai dati della piattaforma Geo4wip condivisa fra Infratel e Open Fiber. Le informazioni vengono aggiornate due volte al giorno per consentire il monitoraggio in tempo reale e ipotizzare eventuali interventi per sbloccare le impasse.
“Operiamo in piena trasparenza e in sinergia con le Istituzioni per la gestione burocratica dei permessi, le aziende fornitrici per la realizzazione dell’infrastruttura e gli operatori partner per la commercializzazione della fibra ottica al cliente finale”, sottolinea Open Fiber aggiungendo che “è nostra consuetudine fornire un libero accesso allo stato di avanzamento dei lavori“.
Riguardo alla multa di Infratel la sanzione da un milione di euro secondo quanto risulta a CorCom è relativa alla fase di progettazione e non di execution dei lavori e riguarda una minima parte delle operazioni: la sanzione corrisponde allo 0,04% del piano da 2,5 miliardi di euro. Peraltro la sanzione era già stata messa in conto: già previsto in bilancio le potenziali penali. Infratel da parte sua lo scorso 15 maggio ha presentato un report dettagliato sullo stato di avanzamento lavori relativamente alla progettazione definitiva, la progettazione esecutiva, l’esecuzione dei lavori, il collaudo e l’avvio dei servizi.
Su 2914 cantieri in fibra e 1026 wireless ne sono stati completati ad oggi con Certificato Ultimazione Impianto Rete rispettivamente 875 e 889. Dal punto di vista economico, sono stati ordinati a Open Fiber più di 1,3 miliardi di euro di lavori il cui avanzamento è complessivamente pari al 40% circa. Su 218 comuni collaudabili 69 hanno avuto esito positivo ma Infratel ha autorizzato Open Fiber ad avviare i servizi anche in Comuni privi di collaudo per i quali siano stati completati i lavori con l’emissione del relativo certificato, tenendo conto delle richieste del Governo messe nero su bianco nel Decreto Cura Italia per far fronte alle rinnovate esigenze di connettività legate all’emergenza Coronavirus . I servizi di Open Fiber sono disponibili in 248 comuni.