CIO VISION

Gloria Gazzano (Snam): “Riassetto sotto il segno dell’IT”

Il direttore Ict: «Con il distacco da Eni abbiamo integrato funzioni separate in un Ict di corporate»

Pubblicato il 04 Giu 2012

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Il distacco da Eni è ormai realtà, ma Snam era già pronta da un pezzo. Negli ultimi tre anni ha vissuto diversi cambiamenti e oggi l’assetto societario vede consolidate le quattro aree di business del Gruppo e le relative società: Snam Rete Gas (trasporto), Gnl Italia (rigassificazione), Stogit (stoccaggio) e Italgas (distribuzione). In questo puzzle la figura definitiva sta prendendo corpo anche grazie all’IT, come racconta Gloria Gazzano, direttore Ict di Snam.
La ridefinizione degli assetti societari ha avuto conseguenze per l’IT aziendale?
Sì, l’impatto è stato notevole. Da quattro funzioni separate siamo passati in tempi molto ristretti a un Ict di corporate, razionalizzando e integrando infrastrutture, reti e applicazioni relative a storie e attività molto diverse. Per ragioni normative, abbiamo poi dovuto sciogliere i legami con Eni. Una sfida molto complessa: in sei mesi la mappa applicativa è cresciuta del 20% e abbiamo dovuto contemporaneamente recepire normative di grande impatto, introducendo per esempio sistemi di telelettura del gas e gestendo l’evoluzione del bilanciamento del trasporto su tutto il territorio nazionale.
Le funzioni più toccate nel vivo?
Oltre alle Operations, questa trasformazione si è concretizzata con l’abilitazione di componenti IT di supporto alle funzioni centralizzate di Corporate, che vanno dall’Hr all’amministrazione, dai servizi di procurement alla stessa divisione IT.
Come per le soluzioni gassose, però, unire elementi non produce soltanto una somma delle parti…
È vero, in molti casi si è trattato di realizzare processi totalmente nuovi in cui l’IT ha giocato un ruolo centrale. Per esempio, il bilanciamento del trasporto ha aperto nuovi scenari operativi che abbiamo dovuto gestire al meglio. Abbiamo investito, poi, sul rinforzo dell’infrastruttura attraverso un programma denominato “Nis – Nuova Infrastruttura Snam” che punta al miglioramento della business continuity, e cercato di ottimizzare i costi di gestione in ottica “green”, seguendo un progetto di trasformazione e consolidamento dei nostri data center. Soltanto due anni fa ne avevamo otto separati, oggi stiamo consolidando l’Ict in un singolo data center primario, affiancandogli un secondo sito per il disaster recovery.
Quali scelte avete fatto sul fronte della virtualizzazione e del cloud?
Abbiamo adottato soluzioni di private cloud per lo sviluppo di ambienti di sviluppo e test che sono caratterizzati da commissioning e decommissioning molto rapidi. La produzione è invece fuori dalla “nuvola”. La definizione di standard di qualità e conformità non è banale. Siamo molto ben avviati, invece, sul fronte della virtualizzazione. Disponiamo di circa 550 server: 200 per l’informatica distribuita presso le sedi e non virtualizzabili, e altri 280 dedicati ai servizi applicativi. Sui circa 50 server restanti, però, ne abbiamo virtualizzati altri 600!
Avete virtualizzato anche l’ambiente desktop?
Il virtual desktop è un concetto che stiamo sperimentando nell’ambito dei sistemi di processo (telecontrollo, centro chiamate di emergenza ecc.), caratterizzato da un’alta rotazione del personale con necessità di forte standardizzazione della configurazione della singola postazione. I benefici che indirizziamo sono un’alta affidabilità nel ripristino delle postazioni di lavoro e velocità nella predisposizione di nuove postazioni. Abbiamo inoltre sistemi di gestione remota su quasi 4.500 computer per attività di manutenzione.
Sono macchine in leasing?
No, sono macchine acquistate. Siamo una società regolata e privilegiamo gli investimenti rispetto ai costi di gestione. Ogni 4-5 anni rinnoviamo l’intero parco del distribuito.
E quali andamenti ha avuto il budget negli ultimi anni?
Dal 2009 al 2011 il budget è stato in crescita del 10-15% anno su anno: l’integrazione di Stogit e Italgas nel 2009 ci ha richiesto uno sforzo importante di armonizzazione. Quest’anno, invece, il budget è stabile. I costi sono ripartiti al 45% su infrastrutture e Tlc, al 45% sulle spese funzionali e applicative e al 10% sulla Governance.
Punti di forza per il successo della riorganizzazione di Snam?
La conoscenza dei processi di business è stata fondamentale per compiere in tempi rapidi la riorganizzazione e reggere il cambiamento. Oltre a ciò, le quattro società Snam hanno sempre avuto una tradizione di buon governo dei fornitori esterni e di “autofunzionamento”, ovvero la capacità di fornire un buon servizio IT interno basata su controllo, disponibilità di strumenti e comunicazione trasparente su Kpi e obiettivi condivisi.
Mosse per il futuro?
I prossimi 24-36 mesi saranno dedicati al miglioramento dei sistemi di core business, delle operations e in area commerciale. Prevediamo di fare grandi investimenti sui sistemi di telelettura e di billing, principalmente nella distribuzione e stoccaggio, andando a rivedere totalmente i sistemi per la logistica del gas e il trasporto. Punteremo poi moltissimo sulla mobility e sull’automazione del lavoro in mobilità, un’area in cui stiamo già ottenendo margini di miglioramento ed efficienza altissimi.
In quale modo?
Oggi chi svolge attività di manutenzione ha in dotazione un palmare che abilita processi totalmente paperless. Nessuna squadra passa più dal centro, come una volta, per prendere l’agenda della giornata: le comunicazioni e il back-office sono integrati con i dispositivi mobili. Gli operai hanno sistemi per fare fotografie, letture di codici a barre e altri strumenti utili: in altre parole, hanno un ufficio in tasca. Con questo tipo di applicazioni abbiamo raggiunto un livello altissimo di efficienza e quasi azzerato i tempi di back office: la consuntivazione relativa agli interventi sui contatori nella distribuzione è passata da 15-20 giorni medi a 0,7 giorni!
E con la nuova generazione di palmari che cosa accadrà?
Stiamo per cambiare i 1.500 dispositivi in uso presso Italgas. II salto tecnologico sarà elevato e passeremo a palmari da 5 fino a 10 pollici, introducendo nuovi servizi di tipo cartografico e augmented reality. Porteremo la knowledge base aziendale su palmare per fornire tutorial e tutte le informazioni, la storia e i dati che servono per gli interventi sugli impianti in modo da rendere ancora più flessibile e sicuro il lavoro in mobilità.

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