STUDIO ORACLE-ACCENTURE

Imprese, un reporting inefficiente erode il fatturato

Secondo uno studio Oracle-Accenture è in crescita il numero di aziende che investe in soluzioni ad hoc. Ma poche sono in grado di valutare la qualità del dato per ottimizzare i processi e far crescere il biz

Pubblicato il 04 Giu 2012

Un reporting finanziario non adeguato può causare perdite di fatturato ed efficienza. È la conclusione dello studio Oracle e Accenture, secondo cui nonostante sia in crescita il numero delle imprese europee che investono in sistemi di reporting, hanno bisogno di essere guidate per farli rendere al meglio e raggiungere gli obiettivi.

Il 60% dei responsabili finanziari interpellati nella ricerca dichiarano infatti di non essere in grado di comprendere appieno il costo del reporting finanziario. Entrando nel dettaglio l’82% (Italia: 80%) degli intervistati ha effettuato negli ultimi tre anni cambiamenti nei processi di chiusura, reporting e filing. Al contempo, il 47% (Italia: 48%) ha investito in modo significativo negli ultimi 12 mesi in almeno uno dei tre processi della gestione finanziaria.

Il 12% delle aziende ha investito in una fase sola del reporting finanziario fra chiusura, reporting e filing (Italia: 17%); il 10% ha investito in due fasi (Italia: 9%) e il 25% in tutte e tre (Italia: 22%). Nonostante questi investimenti, spreadsheet (72%; 55% in Italia) ed email (68%; 62% in Italia) sono impiegati dai team finanziari soprattutto per seguire e gestire i progressi quotidiani delle tre fasi. “Con le aziende ancora impegnate a investire, il nostro consiglio è chiaro: dedicare tempo per trovare una soluzione realmente efficace che possa affrontare i problemi di integrità dei dati e ottimizzare i processi – sottolinea John O’Rourke, Vice President Epm Product Marketing, Oracle – In questa maniera le organizzazioni finanziarie possono essere più efficienti, si ottiene un aumento dell’accuratezza e crescono le probabilità di completare per tempo i report”.

Il 21% (Italia: 24%) dei team di finanza coinvolti nello studio ha visto crescere i costi sostenuti in relazione ai processi di chiusura, reporting e filing negli ultimi tre anni. Cosa importante, la situazione è così opaca che i manager della funzione Finanza non sono in grado di comprendere esattamente quali siano i costi connessi alla gestione e alla comunicazione dei risultati finanziari aziendali, con il 60% (stessa percentuale in Italia) dei rispondenti che ignora quali siano i costi totali associati a tali attività.
Inoltre a causa di sistemi non totalmente adeguati, la maggioranza delle aziende ha dichiarato di affrontare ancora criticità significative sul fronte del reporting finanziario. Il 68% (Italia: 67%) degli intervistati ha ammesso di avere una visibilità inadeguata dei processi di reporting, mentre l’84% (Italia: 94%) dei manager evidenzia difficoltà nel controllare la qualità dei dati finanziari lungo il ciclo di reporting, evidenziando come ulteriore attenzione debba essere posta alla gestione delle performance.
In questo contesto si rileva anche una carenza di efficacia. Dati non chiari e inaffidabili portano i team della finanza aziendale a dover affrontare sfide significative, non da ultima quella relativa all’efficacia con cui tali professionisti possono svolgere il proprio lavoro. Il 71% (Italia: 80%) degli interpellati ritiene che la propria efficacia risulti limitata da problemi legati all’analisi dei dati.

L’incapacità di raccogliere e analizzare i dati in modo efficace ha un impatto più ampio sul business. A causa di cambiamenti dell’ultimo minuto,il 15% (Italia: 12%) delle aziende globali ha ritardato la presentazione delle dichiarazioni di legge, con potenziali gravi conseguenze in termini di sanzioni e valore del titolo azionario.
“Dal report emerge chiaramente che la maggior parte delle aziende sanno bene che il reporting civilistico, gestionale e finanziario deve cambiare. La buona notizia è che molte hanno investito e dichiarano di volerlo continuare a fare – spiega Claudio Bastia, Country Leader Oracle Applications, Oracle Italia – Ma spesso non basta, la chiave di volta si ha quando si riesce a elevare la qualità del dato e a ottimizzare i processi. La ricerca mostra che da questo punto di vista c’è molto da fare nelle aziende che appartengono ai settori bancario e assicurativo. Peraltro, chi è riuscito a rivedere il processo e soprattutto a rivederlo in un ottica olistica ha ottenuto dei risultati significativi sia come riconoscimenti (Oscar di Bilancio) sia in termini di miglioramento di performance”.

Le aziende continuano a fare passi in avanti al fine di migliorare i metodi di reporting finanziario, con l’86% (Italia: 92%) delle aziende cheeffettuerà probabilmente investimenti significativi in quest’area nei prossimi cinque anni. Il 46% (Italia: 45%) intende rivedere tutte le tre fasi insieme, un approccio che potrebbe portare a vincere molte delle sfide attualmente aperte e allineare i processi di reporting alle aspettative che le aziende nutrono nei loro confronti.
“Per evitare inutili sprechi di denaro le aziende devono avere un disegno chiaro, ed il più possibile semplice, delle soluzioni di reporting di cui necessitano e quindi svilupparle di conseguenza – conclude – dichiara Fabrizio Sarrocco, responsabile Finance & Performance Management di Accenture – Partendo da una “vision” chiara e condivisa e con il supporto di chi ha esperienza nel lavorare con queste soluzioni, le aziende possono investire con più fiducia nell’implementazione di infrastrutture, soluzioni applicative e processi che consentano di abbattere i tempi di produzione del reporting, migliorare la qualità dei dati e fornire un quadro chiaro e tempestivo delle performance aziendali a tutti i livelli decisionali”.

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