Un network costruito sull’expertise del gruppo dei 16 global design studios di Ntt Data, multinazionale giapponese dei servizi IT: è Ntt Data Design network, che tramite questa iniziativa di coordinamento mira a rafforzare la propria capacità di avere una visione sistemica dei progetti, per offrire ai clienti soluzioni sempre più impattanti e consistenti.
In parallelo con il design network, Ntt Data presenta anche la sua nuova community di designer che coinvolgerà i mercato del Regno Unito, della Germania, dell’Italia e del Giappone: Tangity, questo il nome della community, è un brand ideato e realizzato dai designer per i designer, con l’obiettivo di promuovere una collaborazione efficace ed efficiente tra i diversi studi del network e le aziende partner nel mondo.
“Ntt Data Design Network e la sua community di designer – si legge in una nota dell’azienda – hanno l’obiettivo di guidare uno sviluppo integrato dei servizi, continuando a potenziare le competenze di design necessarie ad accrescere la portata e la qualità di ciò che fanno”. Proprio con questa iniziativa inoltre Ntt Data intende formare nel corso del 2020 più di 700 designer, per aumentare ulteriormente il proprio business in ambito Service Design.
“In Italia, Digital Entity – il design studio di Ntt Data Italia – è diventata, in soli 5 anni dalla nascita, un punto di riferimento del Design di servizi e prodotti digitali grazie a un team di oltre 100 designer suddivisi negli studi di Milano, Roma e Treviso – afferma Roberto Roggero, vice president di Ntt Data Italia e a capo di Tangity Italy – Oggi più di 10 milioni di persone in Italia utilizzano e amano i servizi che abbiamo progettato in questi anni e che ci hanno portati a vincere premi di fama internazionale. Digital Entity è stata anche un punto di riferimento nel network di design studio di Ntt Data. E questo passo, che vedrà unirci con gli studi di Londra, Monaco e Tokyo sotto il brand Tangity, amplierà ancora di più la nostra capacità di avere un impatto positivo sulla vita delle persone a livello globale. E questo – conclude – ci rende orgogliosi”.