L'OPERAZIONE

Google-FitBit, il 20 luglio atteso il verdetto Ue

L’Antitrust europeo dovrà decidere se dare il via libera all’acquisizione da parte di BigG del produttore di fitness tracker oppure avviare un altro ciclo di indagini. Riflettori sui rischi di profilazione

Pubblicato il 17 Giu 2020

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Il prossimo 20 luglio l’Antitrust Ue deciderà se dare il disco verde (condizionato o no) all’acquisizione di Fitbit da parte di Google – affare da 1,86 miliardi di euro il cui annuncio risale a novembre dell’anno scorso – oppure avviare una fase di ulteriori indagini che verrebbero chiuse dopo quattro mesi.

Il takeover di Google avrebbe dovuto aiutare l’azienda del gruppo di Alphabet a competere con Apple e Samsung nel mercato degli smart watch e dei fitness tracker, dove di recente sono entrati anche Huawei e Xiaomi. La preoccupazione però è che l’acquisizione del produttore di fitness tracker possa portare in casa di Google fin troppe informazioni su milioni di utenti che utilizzano il software connesso via cloud per monitorare i passi effettuati ogni giorno, le calorie bruciate e le distanze percorse. Questi dati, incrociati con altri già in possesso di Google, teme la Ue, potrebbero portare ad analisi e profilazioni sin troppo dettagliate dei cittadini e del loro stato di salute.

Secondo il gruppo di consumatori europei Beuc, il giudizio che verrà reso dalla Ue avrà, nel bene o nel male, un’importanza storica nel mercato della salute e dei dati digitali.

A febbraio anche l’European Data Protection Board (Edpb) si era espresso in modo critico verso il takeover dello scorso novembre: “L’accumulazione di dati personali sensibili di persone in Europa da parte di una grande azienda tecnologica americana potrebbe comportare un elevato livello di rischio”.

La commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager a novembre ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla tendenza dei big del tech di acquisire altre aziende il cui principale capitale è dato dai dati raccolti sui propri utenti.

L’operazione Google–Fitbit ha suscitato la preoccupazione anche del regolatore Usa: il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti vuole infatti aprire un dossier sull’acquisizione della società dei dispositivi wearable da parte del colosso di Mountain View ipotizzando possibili problematiche antitrust, secondo quanto riportato dalla stampa Usa.

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