Prosegue la vertenza Sirti sui 764 esuberi. L’azienda comunica di aver preso parte all’incontro i sindacati per proseguire il percorso condiviso focalizzato – come previsto dall’accordo siglato a maggio 2019 – sull’evoluzione del piano sociale a supporto dell’attuale Piano Strategico di Trasformazione della Società.
“Il management di Sirti – spiega una nota – ha confermato alla parti, nonostante i significativi impatti che l’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica hanno avuto e avranno anche sul settore delle Tlc, la propria disponibilità a dialogare per definire un percorso conservativo per la gestione degli esuberi strutturali, annunciati dalla Società all’interno della business-unit Telco Infrastructures”.
In questo senso, la società ha proposto di ridurre l’impatto degli ammortizzatori sociali sulla platea dei propri dipendenti, attraverso il potenziamento delle riconversioni professionali e la revisione temporanea – della durata di dodici mesi – di alcuni istituti salariali integrativi a titolo compensativo.
Sirti ha inoltre ribadito la necessità di accelerare ulteriormente l’implementazione del Piano Strategico di Trasformazione, per mantenere un posizionamento competitivo nel medio-lungo periodo e continuare a fornire ai clienti servizi di alta qualità, nonostante le difficili condizioni di mercato e l’agguerrita competizione.
Il Piano Strategico di Trasformazione prevede lo sviluppo di un business diversificato nelle quattro business-unit (Telco Infrastructures, Digital Solutions, Transportation ed Energy), la trasformazione competitiva dell’azienda in linea con le sfide poste dal mercato e l’evoluzione di un portafoglio di offerta sempre più innovativo e digitale.
Le proposte di Sirti non convincono i sindacati. “L’azienda, nell’illustrare i dati relativi ai singoli cantieri, dove si registra una maggiore difficoltà nel centro e nel Mezzogiorno –s pega una nota Fiom, Fim, Uilm – ha ribadito la sua posizione, rispetto ad un costo del lavoro più alto delle sue dirette concorrenti, chiedendoci di derogare all’integrativo Sirti, nella parte indennità pasto meridiano, proprio nella logica di un abbattimento dei costi”.
I sindacati si sono dette contrari a sottoscrivere qualsiasi tipo di deroga, soprattutto in un momento in cui i lavoratori sono stati già colpiti fortemente da una riduzione di salario a causa del contratto di solidarietà dell’anno passato e dalla cassa per Covid-19 che ha visto collocati in cassa a zero ore circa 1.115 lavoratrici e lavoratori.
L’incontro con l’azienda è stato aggiornato al 23 giugno prossimo alle ore 13.00.
Fim, Fiom e Uilm incontreranno in un coordinamento unitario le lavoratrici ed i lavoratori il giorno 23 giugno alle ore 9.30 per valutare il percorso e le azioni da mettere in campo a tutela e salvaguardia dei livelli occupazionali.