La Cina ha lanciato con successo in orbita il suo ultimo satellite per il sistema di navigazione Beidou-3, concorrente dello statunitense Global Positioning System (Gps). Con questo lancio Pechino, oltre a confermarsi una nuova potenza spaziale, si emancipa dalla dipendenza dagli Usa per quanto riguarda i sistemi di navigazione satellitare. La rete di 35 satelliti è costata 10 miliardi di euro e fornisce una copertura globale. Il lancio, effettuato dal Centro di Xichang, nella provincia del Sichuan alle 9:43 ora di Pechino, era previsto per la scorsa settimana, ma era stato rimandato a causa di problemi tecnici.
Le caratteristiche del nuovo satellite
Il satellite, trasportato da un razzo vettore Lunga Marcia-3B, è il 30esimo satellite Bds-3 e il 55esimo dell’intera famiglia di satelliti BeiDou. “Una volta completato, il sistema offrirà ai suoi utenti servizi tra cui posizionamento ad alta precisione e comunicazioni brevi”, ha affermato Ran Chengqi, direttore dell’ufficio cinese di navigazione satellitare. “L’ultimo satellite Bds è il più grande del suo genere ed è carico di propellente per manovre in orbita”, ha affermato Liu Tianxiong, vice capo progettista del satellite Beidou-3 presso la China Academy of Space Technology. Con le funzioni di radionavigazione, radio-determinazione e sincronizzazione avanzata, l’ultimo satellite consentirà alla famiglia BeiDou di fornire una navigazione più accurata. il satellite è progettato per operare in orbita almeno 12 anni.
L’evoluzione del progetto
I piani per la creazione di un sistema di navigazione satellitare cinese presero forma alla fine degli anni ’90 e la prima versione di Beidou è entrata in servizio nel 2000, fornendo copertura per i servizi satellitari alla Cina. La seconda fase è stata completata entro il 2012 e ha fornito servizi alla regione Asia-Pacifica. Questa terza versione, che è ora completata e che consiste di 30 satelliti estenderà come detto la rete Beidou su scala globale. Oltre al sistema cinese BeiDou e a quello americano Gps, in campo ci sono anche il progetto russo Glonass e quello europeo Galileo.